Le risorse inespresse del territorio

III – i – Prendersi cura a domicilio a. L’invalidità di accompagnamento L’invalidità di accompagnamento, detto anche per abbreviazione “accompagnamento”, è una misura di sostegno al reddito. Ne hanno diritto tutti “i soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita, indipendentemente dal reddito personale annuo e dall’età 5 ”. L’iter per ottenerla è complesso perché richiede la collaborazione di più enti statali, l’INPS e il SSN. È il Medico di Medicina Generale che da l’avvio inviando la richiesta all’ente previdenziale con un primo certificato medico. Successivamente il cittadino può gestire la domanda da solo o (preferibilmente) attraverso i servizi di un CAF. Dopo un primo esame della richiesta, l’INPS organizza una visita medica per valutarne l’appropriatezza : è il cosiddetto accertamento sanitario ed è la tappa fondamentale del percorso (la visita si effettua a domicilio nel caso di un soggetto che non si può spostare, ma in tale caso occorre presentare il “certificato di non trasportabilità”, redatto dal MMG). Con esso un’apposita commissione medico legale stabilisce se il soggetto è in possesso dei requisiti necessari per essere dichiarato invalido al 100%. A volte è un momento vissuto con apprensione dalle famiglie che, in un momento di sofferenza, devono sottostare alla freddezza delle logiche burocratiche. 5 Sito INPS, “invalidità di accompagnamento” 14