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Il Sistema Sanitario Nazionale e L'Ict

I cambiamenti sociali in atto e i nuovi modelli di vita stanno via via affiancando alla tradizionale domanda di salute una significativadomanda di benessere; ciò fa sì che il cittadino-utente si attenda, e giustamente pretenda, servizi quantitativamente e qualitativamente
più elevati. Ormai da alcuni anni l’evoluzione delle tecnologie dell’informazione e la loro applicazione al settore sanitario hanno condotto all’utilizzo strategico delle ICT nelle aziende sanitarie, sia a supporto dei processi aziendali (ad esempio in ambito amministrativo e gestionale), sia nelle relazioni che le aziende sanitarie hanno con il
sistema esterno ad esse (gli utenti, i fornitori ed altri attori), nonché, per ultimo, nonché per ultimo nei flussi informativi (clinici e statistici) del sistema nel suo insieme.
Nell’ultimo quinquennio, il massiccio sforzo effettuato dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie in collaborazione con il Ministero della Sanità, ha fatto sì che il termine e-health divenisse il punto di forza della sanità nel ventunesimo secolo; questo temine lega a sé tre discipline che sono chiamate ad offrire il loro contributo:
l’informatica, la medicina e l’economia.

Nel presente lavoro ho cercato di evidenziare l’importanza, anche pratica, dell’utilizzo delle nuove tecnologie nelle aziende sanitarie, legandolo sia ad aspetti prettamente clinico-sanitari, sia ad aspetti prettamente amministrativi.
Ho suddiviso il mio lavoro in quattro parti, mantenendo come filo conduttore dell’intero lavoro il binomio “sanità-nuove tecnologie”.
Nel primo capitolo ho cercato di offrire un vocabolario comune, delineando e definendo due concetti fondamentali e di partenza per la mia analisi, a volte accostati senza cognizione di causa: il concetto di Sanità (e del Sistema Sanitario Nazionale) e quello di azienda.
Mentre per il primo concetto mi è stato possibile effettuare un excursus storico a partire dalla antica civiltà egizia (infatti esistevano già in quell’epoca luoghi adibiti per la cura degli infermi), la nascita del termine azienda come viene oggi concepito è da inquadrarsi in un periodo più prossimo a noi. Successivamente, avendo inquadrato le diverse strutture sanitarie come aziende, ho provato ad evidenziare
delle linee-guida sulle analisi da effettuare per le aziende sanitarie in quanto aziende; queste sono l’individuazione della mission, la definizione delle arene competitive nelle quali le aziende sanitarie vengono a trovarsi, i trend ed i competitors per raggiungere un tipo di analisi detta analisi SWOT. Il secondo capitolo è un capitolo molto tecnico: partendo dalle descrizione e dalla arie classificazioni dell’hardware e del software, ho esposto i vari tipi di guadagno che provengono dalla costruzione di una rete informatica aziendale (guadagni in termini di condivisione dei dati, di condivisione dei carichi di lavoro, etc) proponendo due modelli di architettura informatica, applicabili l’uno agli studi dei Medici di Medicina Generale (una “semplice” struttura client/server), l’altro ad un’azienda sanitaria ospedaliera (in questo caso, dato l’elevato numero di postazioni e di dati scambiati, è preferibile progettare una struttura a diversi livelli). Alla fine del capitolo, ho esposto l’evoluzione delle reti aziendali, tendenti verso la connessione senza fili – wireless – (esemplificando con il caso aziendale del Policlinico Gemelli di Roma) nonché l’utilizzo dei Tablet PC per la visualizzazione dei dati clinici direttamente davanti al paziente.
Nel terzo e nel quarto capitolo mi sono concentrato sull’utilizzo delle nuove tecnologie nelle aziende sanitarie, che ho analizzato, nel terzo capitolo, da un punto di vista prettamente sanitario, approfondendo, in primo luogo, quanto attiene alla cartella clinica elettronica, riguardo al suo utilizzo sia a supporto del personale sanitario a diretto contatto con gli utenti, sia per la pianificazione delle politiche sanitarie (locali e nazionali), e riguardo alle due impostazioni (Problem-Oriented e cronologica) che possono essere date ad essa, per poi finire definendo il Fascicolo Sanitario Personale elettronico.
Nell’ultimo capitolo, infine, ho cercato di analizzare un altro utilizzo dell’ICT nelle aziende sanitarie, questa volta non come supporto diretto per gli operatori sanitari, ma come supporto per la gestione delle risorse umane presenti nell’azienda (avendo a modello le aziende sanitarie, ma consapevole che tale tipo di analisi, se lievemente modificata può essere adattata ad aziende operanti in
settori differenti).

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1 Capitolo Primo 1.1 L’azienda ospedaliera Già il termine “azienda ospedaliera” richiama alla nostra mente due concetti essenziali: il concetto di azienda (nella fattispecie, di azienda pubblica) e quello di ospedale (inteso quindi come luogo di erogazione di servizi pubblici). Perciò risulta essenziale definire, in maniera univoca, i due concetti. Le definizione di “Azienda” non è molto semplice, dato il suo carattere poliedrico e data la sua passibilità di esser analizzata sotto diversi aspetti (giuridico, economico e sociale); occorre innanzitutto chiarire che, diversamente da quanto comunemente si crede, il termine “Azienda” non è sinonimo di impresa. Si definisce azienda l’ordine strettamente economico di un istituto, ossia “l’insieme degli accadimenti economici disposti ad unità secondo le proprie leggi”1. La nascita dell’azienda perciò è da individuare nel bisogno che le persone hanno di aggregarsi - nei modi più vari - in maniera stabile e duratura, per perseguire un determinato fine, creando perciò delle società umane denominate istituti. Caratteristica fondamentale dell’istituto (ed a cascata anche dell’azienda) è sia il fatto di essere un complesso di elementi e fattori costituiti in maniera duratura (e tendenti perciò a raggiungere un equilibrio economico nel tempo), sia quello di esser unità, per i rapporti che la costituiscono. Sappiamo che le aziende nelle loro tre classi (azienda privata, azienda di produzione e azienda pubblica) perseguono fini immediati 1 G. Airoldi, G. Brunetti, V. Coda “Economia aziendale”, Il Mulino pag. 39

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