La democrazia nell'impresa. Il biennio rosso in Italia e la teoria economica di oggi.
L’obiettivo di questo lavoro è l’analisi della moderna teoria economica delle cooperative di produzione, elaborata prima da Benjamin Ward nel 1958, successivamente da Jaroslav Vanek e James Edward Meade, attraverso il raffronto con la teoria dei Consigli di Fabbrica, frutto dell’impegno culturale della rivista “L’Ordine Nuovo”, diretta da Antonio Gramsci, nel corso del famoso Biennio Rosso, nel quale l’Italia, soprattutto nella città di Torino, ha vissuto momenti di grandi tensioni e scontri sociali sull’onda della rivoluzione bolscevica del 1917.
Nel lavoro si è preso in considerazione il processo evolutivo del movimento cooperativo, dall’esperienza dei “Pionieri di Rochdale”, nel corso del XIX secolo, a quella della Mondragon Corporacion Cooperativa, nata grazie all’intuizione del sacerdote basco Don Josè Maria Arizmendiarrieta, ed ancora oggi presente, con enorme successo, sui mercati internazionali. Il percorso storico ha tenuto conto del contributo di Karl Marx, vicino al movimento cooperativo, almeno sino al fallimento della Comune di Parigi, perché ritenuto, tale movimento, un valido strumento di transizione dal capitalismo al socialismo; del famoso dibattito degli anni ’30, nel quale gli economisti socialisti hanno avuto la meglio sui colleghi liberisti, perché riuscirono a dimostrare che una pianificazione centralizzata basata su un sistema di prezzi che tenga conto delle preferenze individuali è possibile, nonostante nel dibattito non si sia discusso del problema degli incentivi. Naturalmente grande attenzione è stata riposta sugli avvenimenti storici del biennio 1919 - 1920, con le lotte di classe, gli scioperi, concentrati soprattutto nelle città del nord Italia. In quegli anni, un giovane gruppo di intellettuali guidato da Antonio Gramsci fondò la rivista “L’Ordine Nuovo”, dalle cui pagine è stata promossa la teoria dei Consigli di Fabbrica ed è stato sferrato un duro attacco all’immobilismo del Partito Socialista, reo di non aver educato e guidato le masse operaie e contadine alla conquista del potere politico e sociale.
E’ stata in seguito analizzata la moderna teoria economica delle cooperative di produzione, alla luce dei contributi più recenti e tenendo conto delle critiche che le sono state mosse.
Infine sono stati sottolineati i benefici che può comportare il passaggio ad un sistema di imprese democratiche alla luce di valutazioni teoriche ma soprattutto delle esperienze concrete, prima tra tutte quella di Mondragon.
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Informazioni tesi
Autore: | Piergiorgio Petretti |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Bruno Jossa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 177 |
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