La ricostruzione dell'evento delittuoso attraverso l'analisi delle tracce biologiche
Da sempre l'analisi della scena del crimine ha suscitato un fascino particolare nelle nostre menti, l'insolito e l'improbabile sono il motivo di tanto interesse, ed oggi grazie anche all'intervento dei media, che ci offrono molte informazioni che tanti anni fa erano riservate solo ai tecnici del mestiere, questa attività è entrata definitivamente a far parte del nostro quotidiano. Si pensi alle serie televisive come “CSI” o “RIS: delitti imperfetti”, o anche al notiziario che molto spesso ci aggiorna sulle indagini effettuate dagli operatori della polizia volte alla ricerca di indizi che potrebbero essere decisivi al fine della scoperta della verità; sono esempi di come la nostra società ha ben inteso il potenziale della scienza applicata al diritto. Questa mia breve trattazione è volta a dare una visione d'insieme sull'importanza che riveste oggi lo studio delle tracce biologiche al fine della ricostruzione dell'evento delittuoso e dell'identificazione del soggetto che con la sua condotta ha turbato l'ordine delle cose. Il diritto è da sempre andato alla ricerca della certezza, della verità, dell'ordine; la scienza, con il suo metodo e le sue tecniche, gli ha fornito gli strumenti per ricercare la verità con un più alto grado di probabilità. Procederò esaminando dapprima il sopralluogo giudiziario, che è il momento più delicato di tutta l'attività posta in essere dagli inquirenti, il fulcro dell'investigazione, è in questo momento che l'operatore della polizia scientifica deve trovare le tracce biologiche che lo rimandano all'autore del delitto. Durante il compimento di questa importantissima attività è necessario procedere con metodo scientifico, in modo da analizzare con dovizia di particolari la scena del crimine. Questo metodo è volto alla ricerca della verità partendo dagli errori commessi dall'autore dell'evento delittuoso, quest'ultimo infatti lascerà nel locus delicti delle tracce di se, ma sarà compito dell'investigatore trovarle.
In questa fase è importantissimo seguire un protocollo di repertamento per evitare la contaminazione o il degradamento delle tracce biologiche, ciò è infatti indispensabile per poter garantire che le stesse appartengano ad un preciso soggetto anziché ad un altro. Non poche volte è successo nei processi penali che sulla base di analisi svolte su tracce biologiche contaminate si è proceduto nei confronti di soggetti innocenti. Cercherò di sottolineare l'importanza del metodo medico legale al fine della corretta lettura degli antecedenti causali dell'evento delittuoso, utile nel determinare anche in ambito civile le responsabilità di un soggetto. Dopo aver trattato il momento investigativo, entrerò nello specifico trattando i vari metodi di campionamento delle tracce, facendo anche un breve riferimento agli strumenti che gli esperti sono soliti utilizzare; importante è anche prestare attenzione alle analisi effettuabili sulle tracce ematiche al fine di distinguerle dalle altre, ed evidenziare l'importanza dello studio morfologico delle stesse e le tecniche utilizzabili al fine di comprendere le modalità attuative del delitto, infatti spesso mediante lo studio della macchia di sangue si può risalire ai movimenti effettuati dall'aggressore o dalla vittima, agli strumenti utilizzati per colpire la vittima. Si può dire che la scena del crimine è come un ritratto dal quale si possono carpire tanti dettagli che è necessario saper leggere, catalogare e custodire.
Non posso infine esimermi dall'accennare l'importanza della scoperta dei polimorfismi del DNA e delle tecniche maggiormente usate per la sua tipizzazione. La giurisprudenza è concorde nel ritenere come grazie allo studio del DNA oggi si riesca ad identificare un soggetto con delle probabilità molto alte e si possa quindi ottenere quel grado di certezza cui il legislatore ha fatto chiaro riferimento quando nel modificare l'art. 533 c.p.p. (con l.46/2006) ha stabilito che il giudice pronuncia sentenza di condanna se l'imputato risulta colpevole “al di la di ogni ragionevole dubbio”. Il DNA ha assunto oggi il ruolo di prova “principe” all'interno delle aule di giustizia, sia in ambito civile, si pensi alle cause relative all'attribuzione di paternità, che in ambito penale. Il pensiero che nel futuro l'uomo avrà a sua disposizione delle tecnologie sempre più avanzate, che gli permetteranno di analizzare con più precisione e in tempo reale la scena del crimine, non può far altro che aumentare l'interesse nei confronti di questa stupenda ma complessa disciplina grazie alla quale la giustizia può regnare sovrana.
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Informazioni tesi
Autore: | Carmelo Di Mari |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Orazio Cascio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 134 |
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