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Lo Smart working nella Pubblica Amministrazione: il progetto “Be MEF Be Smart” del Dipartimento delle Finanze

Il cosiddetto lavoro agile, conosciuto anche come Smart working, è una nuova modalità di svolgimento e di organizzazione del rapporto di lavoro subordinato regolamentato da un accordo individuale scritto tra le parti, ovvero tra il datore di lavoro e il lavoratore.
Tale accordo definisce, soprattutto in relazione all’attività lavorativa svolta all’esterno dell’azienda, il potere direttivo e di controllo del datore di lavoro, gli strumenti utilizzati dal lavoratore agile e i tempi di riposo.
Per quanto riguarda il settore pubblico, mi sono soffermata sul progetto pilota che appunto, si sta svolgendo all’interno del Ministero dell’Economia e Finanze, analizzando anche l’aspetto della sicurezza informatica.
Il connotato essenziale del lavoro agile è quello della dematerializzazione della postazione fissa. Più precisamente, con tale modalità di lavoro non è rilevante il luogo in cui il dipendente lavora, ma lo strumento elettronico di lavoro che gli consente di avere sempre un collegamento diretto e continuo con il proprio datore di lavoro, senza che sia necessaria la sua presenza fisica all’interno della sede abituale di lavoro.
In Italia, fino a poco tempo fa, la flessibilità sul posto di lavoro molto spesso portava, non solo ad una riduzione delle mansioni, ma purtroppo anche all’esclusione dai corsi di formazione, di perfezionamento e aggiornamento fino ad arrivare anche a quella di avanzamento di carriera; oggi la situazione è diversa perché diverso è il significato che viene attribuito al termine “flessibilità”.
La flessibilità è la risposta alla necessità di cambiamento, necessario ed inevitabile, per far coincidere le esigenze di lavoro con quelle personali, ottenendo risultati brillanti sia sotto un profilo economico-organizzativo per l’azienda, ma anche sotto un profilo di benessere all’interno delle organizzazioni stesse.

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10 CAPITOLO PRIMO LO SCENARIO DI RIFERIMENTO Lo Smart working 7 è un fenomeno che sta assumendo sempre più importanza in molti Paesi Europei seppur con modalità di regolazione, caratteristiche culturali, diffusione delle tecnologie e legislazioni del lavoro diverse; cambiano anche i termini per descrivere il suo significato. L’Italia, spesso considerata e vista come un fanalino di coda dagli altri Paesi in materia di innovazione e cambiamento, negli ultimi quattro anni ha invece raggiunto, anche grazie al fenomeno dello Smart working, un importante grado di stima in materia di flessibilità nell’organizzazione lavorativa, tanto che, come sostiene l’Osservatorio Smart working del Politecnico di Milano, tra il 2013 e il 2017 il numero degli Smart workers operanti in grandi aziende sia cresciuto di oltre il 60%, cioè, una grande azienda su due ha introdotto nella propria organizzazione iniziative per aumentare la flessibilità nell’organizzazione del lavoro, ottenendo benefici sia per il lavoratore che per l’azienda stessa. Il nostro Paese, spinto dalla necessità di adeguare il proprio quadro normativo in materia di flessibilità offerta ai lavoratori, ha cercato di allinearsi con gli altri Paesi Europei, anche se con un frame normativo più moderno e meno rigido. Infatti, ad esempio in Francia e in Germania, la normativa vigente è molto legata al vecchio concetto di telelavoro, mentre in Italia si lascia molta discrezionalità alle aziende e alle organizzazioni sulla gestione di questo tipo di flessibilità, e sull’organizzazione delle attività lavorative. Nella maggior parte dei Paesi Europei, così come in Italia, l’importanza della flessibilità sul posto di lavoro, viene gestita in vari modi, come ad esempio puntando non soltanto sul luogo ma anche sull’orario di entrata e di uscita dagli 7 Termine attribuito dall’Osservatorio del Politecnico di Milano per indicare una modalità di lavoro agile, flessibile. Riferimento.https://www.osservatori.net/it_it/osservatori/smart-working

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Informazioni tesi

  Autore: Paola Moretti
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2017-18
  Università: Università Telematica Unitelma La Sapienza di Roma
  Facoltà: Scienze Giuridiche ed Economiche
  Corso: Scienze dell'Amministrazione
  Relatore: Barbara Sena
Coautore: Paola Moretti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 178

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Parole chiave

telelavoro
lavoro agile
smart working
flessibilità

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