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Caratterizzazione ambientale degli impianti di cremazione nella provincia di Venezia

Molti e vari sono i processi di combustione che influiscono sulla qualità dell’ambiente
Gli impianti di cremazione, nei paesi che aderiscono alla Convenzione di Stoccolma per la riduzione degli inquinanti organici persistenti (POP’s), sono considerati fonti non intenzionali di emissione . A livello Europeo, ivi compresa l’Italia, per questa tipologia di impianti di combustione c’è molta attenzione alle emissioni in atmosfera, in particolare per l’emissione di mercurio e diossine.per quanto riguarda le emissioni di microinquinanti organici persistenti (POP’s) le informazioni sono ancora limitate, sia per via di problematiche etico - culturali, sia per la complessità e gli alti costi delle determinazioni chimico analitiche. Questo lavoro, nello specifico della Provincia di Venezia, prende in considerazione la pratica della cremazione dal punto di vista ambientale, con lo scopo di descrivere e valutare le emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti e in particolare di Diossine. Per lo sviluppo del presente lavoro si sono utilizzati, sia dati sperimentali ottenuti da misurazioni eseguite nel corso del 2003, del 2007 e del 2008, in due dei tre impianti presenti nella Provincia di Venezia, sia dati forniti dai gestori degli impianti all’Amministrazione Provinciale, dati e informazioni utili ad un confronto con i livelli emissivi misurati, sono stati ricavati da una ricerca sul web.

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1 PREFAZIONE Molti e vari sono i processi di combustione che influiscono sulla qualità dell’ambiente Gli impianti di cremazione, nei paesi che aderiscono alla Convenzione di Stoccolma per la riduzione degli inquinanti organici persistenti (POP’s,elencati nell’allegato C 1 ), sono considerati fonti non intenzionali di emissione 2 . Con l’acronimo POP’s si intendono sostanze tossiche difficilmente degradabili, che persistono a lungo nell'ambiente, possono accumularsi a grande distanza dai luoghi di emissione, oppure (essendo liposolubili) concentrarsi nei tessuti adiposi umani o di animali che si trovano al vertice di una catena alimentare (fenomeno di bioaccumulazione). A livello Europeo, ivi compresa l’Italia, per questa tipologia di impianti di combustione c’è molta attenzione alle emissioni in atmosfera, in particolare per l’emissione di mercurio 3 e diossine. Per quanto ad esempio, in Inghilterra e in Germania 4 l’argomento venga considerato e valutato anche dal punto di vista normativo, i dati a disposizione restano numericamente limitati con la conseguenza che i livelli di concentrazione degli inquinanti organici persistenti (POP’s) provenienti da tali fonti sono ancora incerti. Nell’ultimo decennio, in Italia la pratica della cremazione ha avuto un incremento significativo. Nel 2007, in ambito nazionale si è raggiunta la percentuale pari al 10,5% di cremazioni sul totale dei decessi. Nel Veneto questa percentuale è pari all’11,4%. 5 A livello nazionale il contributo di quest’attività alle emissioni totali è considerato basso e valutato intorno all’ 1% per quasi tutti gli inquinanti ad eccezione che per i metalli pesanti, quali Mercurio(Hg) e in alcuni casi per le emissioni significative di acido cloridrico (HCl) 6 . Inoltre, per quanto riguarda le emissioni di microinquinanti organici persistenti (POP’s) le informazioni sono ancora limitate, sia per via di problematiche etico - culturali, sia per la complessità e gli alti costi delle determinazioni chimico analitiche. 1 Polychlorinated dibenzo-p-dioxins (CAS Number. 1746-01-6 ) and dibenzofurans (CAS Number: 51207- 31-9), Hexachlorobenzene (HCB) (CAS Number: 118-74-1), Polychlorinated biphenyls (PCB) (CAS Number 27323-18-8) 2 Annex C - Unintentional Production Part III: Source categories – (g) Crematoria; 3 Mercury Emission From Crematoria – Ann.Iss.2006 – vol.42, n°3:369-373 – ISS roma – Arpav-Venezia 4 27 th BImSchV (27 th Ordinanza Federale di protezione dalle immissioni). 5 Fonte: International Cremation Federation 6 http://reports.eea.europa.eu/EMEPCORINAIR5/en/B991vs1.1.pdf

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