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La disciplina internazionale del diritto d'autore in Internet

L’analisi fin qui svolta, ci permette di comprendere quale sia la portata della tutela accordata dal diritto internazionale, alle opere di ingegno digitali trasmesse via Internet. Come abbiamo visto nel secondo capitolo, la linea seguita dalla WIPO in relazione alle attività relative alla digital agenda era quella di fornire dei chiarimenti sull’interpretazione delle norme esistenti in relazione ad i problemi imposti dall’intervento delle nuove tecnologie, e di estendere la disciplina del diritto d’autore preesistente, laddove compatibile, anche all’ambito di Internet (vedi capitolo 2 par. 8). Al tempo stesso i trattati conclusi durante la Conferenza di Ginevra intendevano fornire regole certe in relazione alla trasmissione delle opere in un network digitale, cercando di tutelare contemporaneamente il diritto all’informazione attraverso la previsione di un regime di eccezioni e limitazioni ai diritti esclusivi.
Il quadro complessivo che ne risulta sembra delineare uno standard minimo di tutela, al cui gli Stati firmatari dovranno uniformarsi al momento dell’entrata in vigore del WIPO Copyright Treaty e del WIPO Performances and Phonograms Treaty. La linea seguita dai trattati WIPO è, quindi, quella di armonizzare le normative nazionali in materia di diritto d’autore e dei diritti connessi, al fine di impedire che la difformità della disciplina degli effetti extraterritoriali delle condotte potenzialmente lesive dei diritti d’autore tenute in Internet, possa pregiudicare il valore di incentivo alla creazione intellettuale, e le forti implicazioni commerciali connesse a questa figura giuridica.
In primo luogo vengono armonizzate le categorie di opere che accedono alla tutela del diritto d’autore, sancendo definitivamente la tutela del copyright dei programmi per elaboratore elettronico a livello internazionale alla stregua delle opere letterarie (art. 4 WCT). La messa a disposizione, la riproduzione o la distribuzione non autorizzata dei programmi per elaboratore elettronico attraverso un network digitale, dovrà quindi essere sanzionata da tutte le normative dei Paesi firmatari. Rimane invece aperta la questione della brevettabilità dei programmi per elaboratore elettronico, e la tutela non solo della forma e dell’espressione del software, ma piuttosto delle idee che ne sono alla base, attraverso la previsione di un sistema di brevetti (vedi capitolo 3 paragrafo 3). A nostro avviso la possibilità per le normative nazionali di prevedere unilateralmente un sistema di brevetti per i programmi per elaboratore elettronico, costituisce un rischio per lo sviluppo tecnologico dei Paesi arretrati, favorendo invece quelli più informatizzati. Si corre poi il rischio di favorire la creazione di monopoli sulle idee, i quali si traducono inevitabilmente in un monopolio sulla tecnologia a favore delle grandi case produttrici di software, a danno della programmazione indipendente.
Le definizioni normative contenute all’articolo 2 del WPPT, forniscono poi dei chiarimenti importanti in relazione alla categoria dei fonogrammi, comprendendo nella definizione, non solo la fissazione di suoni preesistenti, ma anche di generati elettronicamente ed in maniera casuale. Nel complesso quindi le definizioni delle categorie di opere ammesse alla tutela del copyright abbraccia praticamente qualsiasi forma di espressione risultante da un’attività creativa .
La previsione di una tutela delle relazioni che intercorrono tra l’autore e l’opera ha determinato un’ulteriore ravvicinamento delle normative in materia di copyright vigenti nei paesi di common law rispetto a quella vigente nei paesi di civil law. La tutela alla stregua di un diritto della persona, si è resa necessaria anche in regione della facilità con cui le opere digitali possono essere copiate ed alterate.

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2 1 . Introduzione: il contenuto del diritto d’autore Storicamente il diritto d’autore si presenta come una situazione giuridica complessa. La funzione che svolge è quella di assicurare agli autori ed ai produttori il controllo e la partecipazione alle procedure di sfruttamento commerciale delle opere d’ingegno. Questa figura giuridica si è resa necessaria per evitare un fallimento delle regole del libero mercato, le quali non riconoscerebbero, altrimenti, un corrispettivo per la prestazione d’opera intellettuale dell’autore. Ad esempio, nel prezzo di un vaso al pubblico viene compreso, oltre al costo di creta, smalti, colori e cottura, anche il costo dell’idea del vasaio che lo ha realizzato. Una perfetta imitazione del vaso sarà sostanzialmente priva di questa idea, e potrà costituire una minaccia agli introiti dell’autore per la concorrenza commerciale derivante dalla vendita dei beni contraffatti. Il problema si complica per la tutela delle opere riprodotte in serie: opere d’arte, prodotti industriali, capi d’abbigliamento ecc. Questi prodotti sono più facili da imitare rispetto alle manifatture artigianali, e, proprio perché riprodotti in larga scala, la concorrenza sleale di chi avesse contraffatto il bene-opera d’ingegno potrebbe arrecare un danno economico non solo all’autore materiale del bene, ma anche all’impresa che abbia finanziato la produzione dell’opera. Spesso quindi il copyright, in quanto diritto disponibile, viene acquistato dalla casa di produzione dell’artista dietro corrispettivo, in modo da poter esercitare un controllo più efficace sullo sfruttamento commerciale dell’opera. La stessa cosa avviene per i brevetti industriali, nelle case di moda ecc. L’avvento dei nuovi supporti di informazioni in formato digitale ha ulteriormente facilitato le possibilità di contraffazione, ed ha amplificato il ruolo di controllo economico e culturale che la normativa sul copyright riveste nella disciplina di settori commerciali in crescita come quello della multimedialità. In questi ultimi tempi, ad esempio, le case produttrici di software sono particolarmente impegnate nella richiesta di maggior tutela del diritto d’autore. I programmi per elaboratore elettronico, che solo recentemente hanno visto un riconoscimento diffuso di una tutela del dritto d’autore alla stregua delle opere

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Tabacco
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Francesco Francioni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 186

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