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La revisione dell’art. 9 della Costituzione. L’introduzione del concetto di ''ambiente'' nella Carta costituzionale.

Con la presentazione dei disegni di legge recanti la modifica (sotto diversi aspetti) dell’articolo 9, secondo comma, della Costituzione si è voluta “richiamare” l’attenzione del legislatore costituzionale ad una valutazione, particolare ed esclusiva, della tematica ambientale al fine di «introdurre un – equilibrato – principio di tutela» (CARAVITA B., Dieci mosse per il governo dell’ambiente, in «Riv. Giur. Ambiente», 1996, 414) della stessa nella nostra Carta fondamentale.
A sostegno dell’attuale iniziativa legislativa parlamentare, di cui si tratta in questa tesi di laurea, sono stati prospettati diversi argomenti volti ad introdurre, nel novero dei principi fondamentali della Carta costituzionale, non solo il concetto di ambiente ma anche altre nozioni e principi ad esso connessi (tutela degli animali e delle biodiversità, ecosistema, gestione e sviluppo sostenibile, transgenerazionalità del valore “ambiente”)
Nella trattazione della tematica in oggetto si ritiene necessario tracciare per linee generali gli ambiti in cui è possibile ravvisare gli aspetti prodromici di una ormai improcrastinabile (stando almeno allo stato dei fatti) introduzione nella nostra Carta costituzionale del concetto di “ambiente” quale valore fondamentale del nostro ordinamento.
Tali ambiti possono essere sinteticamente raggruppati e schematizzati in quattro nuclei principali che prendono in considerazione:
a) Innanzitutto, il testo vigente dell’art. 9 il quale, alla luce del concetto attuale di ambiente, risulta essere inadeguato e, per alcuni versi, anacronistico;
b) in secondo luogo, la legislazione ordinaria che in tema di tutela dell’ambiente ha compiuto rilevanti progressi;
c) inoltre, la giurisprudenza della Corte costituzionale che, nel corso degli anni, ha apportato un notevole, se non il più importante, contributo all’intera problematica;
d) ancora, l’evoluzione che ha interessato il tema in esame nell’ambito della legislazione europea ed extra europea.
e) infine, le Dichiarazioni di principio delle Organizzazioni internazionali elaborate da varie Conferenze di Stati indette dagli anni ’70 ad oggi.
Il presente elaborato si articolerà, in primo luogo, nell’esame dei contenuti di cui ai suindicati punti a), b), c), d) ed e) della presente premessa e quindi si analizzeranno gli elementi da cui emerge la necessità di una regolamentazione della problematica ambientale al livello di una moderna legislazione di principi.
In secondo luogo si cercherà di approfondire nel dettaglio gli aspetti, visti sopra, (di ambiente naturale, rispetto degli animali, tutela delle biodiversità, ecosistemi, sviluppo e gestione sostenibile e transgenerazionalità dell’ambiente) emersi sia nelle singole proposte di legge costituzionale, sia nelle varie discussioni in sede di commissione e in Assemblea, al Senato ed alla Camera, al fine di definire un concetto di “ambiente” e della sua relativa tutela che tenga conto delle sue varie ed articolate sfaccettature e sfumature.

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3 Premessa. Con la presentazione dei disegni di legge recanti la modifica (sotto diversi aspetti) dell’articolo 9, secondo comma, della Costituzione si è voluta “richiamare” l’attenzione del legislatore costituzionale ad una valutazione, particolare ed esclusiva, della tematica ambientale al fine di «introdurre un – equilibrato – principio di tutela»1 della stessa nella nostra Carta fondamentale. A sostegno dell’attuale iniziativa legislativa parlamentare, di cui si tratta in questa tesi di laurea, sono stati prospettati diversi argomenti volti ad introdurre, nel novero dei principi fondamentali della Carta costituzionale, non solo il concetto di ambiente ma anche altre nozioni e principi ad esso connessi. L’A.C. 4307 (approvato dal Senato come testo unificato risultante dalla unificazione dei disegni di legge AA.SS. 553 del senatore SPECCHIA, 1658 del senatore MANFREDI, 1712 del senatore TURRONI e 1749 del senatore CUTRUFO; presentato alla Ia Commisione Affari costituzionali della Camera in data 25 settembre 2003) introduce, al secondo comma della disposizione costituzionale all’esame, proprio il concetto di “ambiente” ma nell’accezione di «ambiente naturale» in cui l’aggettivo “naturale” rappresenterà uno dei punti cruciali delle discussioni, sia in sede di Commissione sia in Assemblea, al Senato ed alla Camera. Un ulteriore riferimento esplicito al concetto di “ambiente”, questa volta senza alcuna aggettivazione, è invece contenuto negli AA.CC. 2949 del deputato LION (presentato il 2 luglio 2002), 3809 del deputato MILANESE (presentato il 20 marzo 2003), 4423 del deputato CIMA (presentato in data 24 ottobre 2003) e 4429 del deputato MASCIA (presentato il 28 ottobre 2003). Nella prima proposta si sottolinea che la Repubblica tutela e riconosce alla nozione di “ambiente” la dignità di “bene inalienabile” al pari del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione, caricando e rafforzando così il 1 CARAVITA B., Dieci mosse per il governo dell’ambiente, in «Riv. Giur. Ambiente», 1996, 414.

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