La polizia locale italiana e le altre polizie locali dell'unione europea: limiti e differenze
L'analisi in questione è nata dall'interesse a comparare i diversi modelli di polizia locale dell'Unione Europea, non ultimo per evidenziare carenze e punti di forza del modello italiano, anche in prospettiva della tanto attesa riforma del settore.
Le origini della polizia locale affondano le radici in una tradizione antichissima e profonda quanto variegata. Risalgono addirittura all'epoca degli antichi Romani anche se in forme e nell'ambito di organizzazioni sociali assai diverse da quelle attuali. In Sardegna un'originale forma di polizia locale era quella dei "Barracelli", nati durante la sua dominazione spagnola (1479-1713) e tutt'ora esistenti.
La polizia locale trovava anche il suo spazio nell'originale testo Costituzionale che demandava alle regioni la competenza legislativa della "polizia locale e rurale". Oggi, invece l'assetto è cambiato in forza della riforma costituzionale del 2001, la quale ha visto mutare il termine in "polizia amministrativa locale", che viene esclusa dalla competenza legislativa statale. La funzione di polizia amministrativa locale, costituisce una vera e propria funzione tipica dei Comuni; agli stessi spetta infatti, ai sensi dell'art. 117 sesto comma della Costituzione, la potestà regolamentare per quel che riguarda l'aspetto organizzativo e lo svolgimento delle funzioni assegnate loro dallo Stato.
Grazie all'evoluzione della polizia locale, con l'acquisizione di maggiore professionalità, e vista la necessità di garantire sempre di più sicurezza nelle città, a partire dal 2008 venivano riconosciuti negli anni, maggiori coinvolgimenti specifici in tema di sicurezza urbana, sicurezza integrata, assegnando competenze in prima persona ai sindaci e di conseguenza la loro polizia.
E' doveroso puntualizzare che la polizia locale non acquisiva maggiori competenze legislative in questa fase temporale, come è spesso solito pensare, ma dette funzioni le aveva già acquisite con l'approvazione della Legge Quadro sull'ordinamento della polizia municipale, Legge 7 marzo 1986 n. 65. Le qualifiche di polizia giudiziaria, polizia stradale e di pubblica sicurezza, erano già presenti anche prima della riforma del 1986, che però, grazie a tale norma, queste venivano racchiuse in un unico "pacchetto" anzichè ricercarle in norme sparse e generali. La comparazione delle polizie locali dell'Unione Europea sostanzialmente è utile anche per inquadrare questi corpi dal punto di vista giuridico e per individuarne la rilevanza che detengono all'interno del proprio Stato di appartenenza.
Interessante è anche conoscere come questo organico venga utilizzato per fronteggiare la sicurezza delle città e capire, dal punto di vista lavorativo, che tipo di contratto di lavoro viene loro applicato.
Per questi motivi si è voluto prendere in esame la polizia locale della Francia, Germania, Spagna e della Slovacchia.
Si è poi voluto affrontare il tema numerico delle forze di polizia presenti sul nostro territorio. L'Italia è uno dei paesi europei con il maggior numero di agenti di polizia: con ben cinque corpi di polizia statali, più quelli locali, risulta essere il terzo Stato più militarizzato al mondo.
Nonostante ciò la polizia locale, sopratutto quella delle città metropolitane, è stata chiamata in causa a concorrere alla prevenzione e alla lotta al terrorismo internazionale, oltre a svolgere un servizio di polizia a 360° giorno e notte.
Anche per questi motivi, i rappresentanti di categoria hanno coinvolto il Parlamento Europeo per chiedere una sua intercessione con lo Stato italiano, finalizzata al riconoscimento della polizia locale italiana come una forza di polizia, per poter avere una tutela equivalente a quella delle forze di polizia statali e strumenti operativi adeguati.
Lo studio si conclude con un esempio di polizia locale a coordinamento regionale.
Prendendo spunto appunto dal testo costituzionale, il quale stabilisce la competenza delle regioni in materia di polizia amministrativa locale, per sfruttare al meglio questo servizio, sarebbe necessario un coordinamento, finalizzato a rendere uniforme l'attività in ogni singola regione. Con ciò, si avrebbe sicuramente un risparmio di risorse economiche, oltre che una maggior efficienza del servizio a favore della comunità.
Un punto debole della polizia locale italiana, proprio perchè dipende dalle singole amministrazioni locali, è quello della comunicazione dell'attività svolta, che spesso rimane racchiusa all'interno degli uffici e quindi non viene apprezzata dalla collettività la sua funzione sociale.
In riferimento alla cooperazione tra corpi di polizia locali e statali, a parte episodi di collaborazione la routine è legata al fatto che la polizia locale viene considerata come una polizia di rango inferiore, che si deve occupare solo del traffico cittadino. Questo perchè per consuetudine è il servizio più visibile dal cittadino, inoltre perchè appartiene ad un ente periferico, e quindi considerato "inferiore" quale il Comune.
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Informazioni tesi
Autore: | Antonio Dettori |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Anna Pirozzoli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 80 |
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