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Storia del Sudafrica e dell'Apartheid

In questa tesi vengono esposti i principali avvenimenti storici che in Sudafrica hanno portato alla nascita, alla perpetuazione e alla smantellamento del regime dell’apartheid.
La politica di apartheid consisteva nel mantenere la separazione sociale e razziale tra i vari gruppi etnici e a combinare tali divisioni con ripartizioni geografico-territoriali. Il suo obiettivo era quello di concentrare non solo il potere politico, ma anche le ricchezze economiche e il benessere sociale nelle mani della minoranza bianca.

Della storia del Sudafrica ho voluto mettere in evidenza i fatti che hanno avuto un nesso con l’instaurazione dell’apartheid, quali ad esempio: la colonizzazione britannica, la guerra anglo-boera, la nascita del nazionalismo afrikaner. Attraverso un’analisi dettagliata di questi avvenimenti è possibile arrivare a comprendere i motivi che hanno portato all’affermazione di tale regime.

Nella parte centrale della tesi ho voluto analizzare sistematicamente la struttura legislativa, politica e organizzativa che ha permesso, dal 1948 al 1976, la messa in atto della segregazione razziale e le sue conseguenze, quali la lotta da parte degli oppositori al regime che ha portato ad una vera e propria guerra civile.

Nell’ultima parte ho trattato i fatti che hanno portato allo smantellamento dell’apartheid, quali: l’elezione di Frederich Willem De Klerk a presidente della repubblica nel 1989, la scarcerazione di Nelson Mandela nel 1990, le prime elezioni democratiche del 27 aprile 1994, che porteranno alla presidenza di Mandela e all’approvazione di una nuova Costituzione che sancisce l’esclusione di qualsiasi discriminazione basata su razza, sesso, età, orientamento sessuale e che abolisce la pena di morte.
Infine ho voluto analizzare l’atteggiamento della comunità internazionale rispetto al regime di apartheid, in particolare le reazioni concretizzate in risoluzioni di dura condanna da parte delle Nazioni Unite.

In appendice ho allegato il rapporto annuale del 2003 pubblicato da Amnesty International che riassume le denunce e le violazioni dei diritti umani che tuttora vengono messe in atto il Sudafrica.

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2 CAPITOLO PRIMO Le origini Non è facile scegliere una data, uno spartiacque dal quale cominciare a raccontare cosa è successo in questo Paese immenso, grande quasi come mezza Europa, che con i suoi 1.123.226 km. occupa l’intero cono meridionale dell’Africa. Nella regione sono stati rinvenuti resti di ominidi risalenti a oltre 2 milioni di anni fa. Verso il X secolo a.C. vi si stabilirono 2 popolazioni: • i koi-koi (chiamati dagli europei ottentotti): pastori, che oggi sono pressoché scomparsi dopo la caccia spietata di cui furono oggetto per tutto il XVII secolo da parte degli allevatori boeri; • i san (chiamati dagli europei boscimani): cacciatori-raccoglitori, poche migliaia dei quali sopravvivono ancora oggi solo nei deserti in cui l’uomo bianco mai avrebbe potuto sopravvivere: il Kalahari e il Namib. 1 Successivamente vi si stabilirono anche: • gli zulu: di origine bantu, la cui storia comincia nel XIX secolo dopo Cristo • gli xhosa: anch’essi di origine bantu, pare abbiano iniziato a stanziarsi fin dagli inizi del 1700 oltre il fiume Kei, nella terra tra il corso del Kei e del Fish, dove si stavano insediando anche i pastori boeri. Di qui i frequenti scontri per il controllo delle terre da pascolo che sfociò in ben otto guerre, dette “guerre cafre”, la prima delle quali ha inizio nel 1778. 2 1 J. D. Fage, Storia dell’Africa, Torino, SEI, 1995, p.13. 2 J. D. Fage, op. cit., p. 27.

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