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La politica in rete: nuovi processi di partecipazione e di voto

Questa tesi si propone di effettuare una disamina sui vari aspetti delle variabili che collegano il mondo della politica e l’universo della rete.
Il primo oggetto d’analisi sarà l’evoluzione della rete stessa nel contesto della comunicazione politica, ovvero storia della rapida ascesa di uno strumento che sta rivoluzionando, e in buona parte ha già rivoluzionato, il mondo della politica e non solo. Successivamente, si esporrà come i partiti politici, che si sono trovati nel bel mezzo di questa epocale evoluzione tecnologica, tendono a porsi nei confronti di questa nuova possibilità, ai loro tentativi e alle loro reticenze, con particolare attenzione al caso italiano e al caso americano.
Si arriverà successivamente a trattare l’argomento dei nuovi soggetti politici, la cui natura è legata a doppio filo all’evoluzione della rete, arrivando a teorizzare una vera e propria democrazia elettronica.
Per concludere, si tratterà il concetto di democrazia elettronica, collegato ai nuovi sistemi di veicolazione del consenso che la rete porta con sé, dai referendum digitali alle piattaforme di voto online, che si propongono di condividere la stessa funzione dell’attuale parlamento.
La mia attenzione si è concentrata su questi argomenti secondo la logica per la quale nell’attuale periodo storico di crisi economica, crisi dei partiti e delle istituzioni, è fondamentale capire che la comunicazione è una delle sfere più importanti, forse la più importante della politica odierna e che essa tende a spostarsi sempre più su piattaforme nuove, inutilizzate nel passato e quindi per certi aspetti ancora sconosciute.
La rete rifonda le basi della politica moderna, generando continua innovazione e mutamento sociale.

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4 1. L’evoluzione della rete e il suo impatto sul mondo della politica « Verso la fine del II millennio dell’era cristiana numerosi eventi di portata storica trasformano il panorama sociale della vita umana. Una rivoluzione tecnologica, incentrata sulle tecnologie dell’informazione, cominciò a ridefinire a rapidi passi la base materiale della società. Le economie di tutto il mondo diventarono globalmente indipendenti, introducendo un nuovo tipo di relazione tra economia, stato e società, in un sistema a geometria variabile » (Castells, 2008). Così scrive Manuel Castells, nel prologo del libro in cui parla della nascita della società in rete. La realtà odierna convive con innovazioni tecnologiche che aprono scenari completamente nuovi nella storia dell’umanità, infatti le nostre vite sono cambiate radicalmente dall’avvento di ciò che abbiamo imparato a chiamare internet. Questo mezzo è la rivoluzione moderna, post-industriale, che ha portato nelle società avanzate sempre più persone a interagire attraverso canali diversi da quelli che venivano utilizzati prima degli anni ’80. Internet è un mezzo che permette, per la prima volta, la comunicazione di molti a molti, in un tempo scelto, su scala globale (Verducci, 2009). Sullo sfondo di questo storico aggiornamento tecnologico, si è aperto un dibattito tra i cosiddetti deterministi tecnologici e i deterministi sociali. I primi sostengono che le tecnologie producono automaticamente cambiamenti nella società, i secondi sostengono invece che siano gli attori politici e le forze sociali a plasmare le tecnologie in base alle proprie esigenze. Le conclusioni dei due diversi filoni di pensiero sono ovviamente contrapposte : da un lato c’è chi pensa che la rete possa ridefinire le relazioni di potere e trasformare radicalmente le istituzioni e i processi della democrazia rappresentativa, dall’altro c’è chi sostiene invece che i cambiamenti apportati dai media digitali siano filtrati dalle istituzioni e dalle preferenze degli attori che detengono il potere e che quindi l’integrazione di internet nella politica non possa che avere effetti minimi (Chadwick, 2006).

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internet
politica
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e-democracy
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