La psicomotricità relazionale e le sue applicazioni in ambito terapeutico

Il lavoro svolto fino a questo punto ha a mio avviso lo scopo principale di prosecuzione della sperimentazione in ambito terapeutico e clinico, apportando quanto di ulteriormente utile alla pratica riabilitativa e psicoterapica attraverso la psicomotricità relazionale.
Proseguire in questo senso significa attivare ulteriori riflessioni e sperimentazioni che in ambito clinico possano portare a ulteriori rettifiche e proposte più chiare.

Un tema importante, che ho abbozzato nel percorso in psichiatria ma che non ho voluto qui inserire perché ancora troppo embrionale, è quello della costruzione di uno strumento di osservazione clinica. Osservazione che deve permettere di facilitare la raccolta dell’andamento del paziente e della terapia. Non può, a mio parere, essere rappresentato da una valutazione numerica e quantitativa nel senso stretto del termine, ma deve poter aiutare la visione clinica nella sua prosecuzione potendo rilevare ambiti di intervento ancora non considerati. Questo strumento dovrebbe avere caratteristiche multidimensionali e i fattori di osservazione essere spendibili in un tempo medio lungo così com’è la tempistica di intervento in ambito psicoterapeutico-psichiatrico. Solo per accennare alla struttura abbozzata di questo strumento ho pian piano evidenziato alcuni elementi utili all’osservazione del lavoro con adulti che possano poi portare ad una considerazione dimensionale considerando l’indice di modificabilità, funzionalità e adattabilità.