Disciplina legislativa della nautica da diporto
L’Italia possiede un patrimonio marittimo senza pari, grazie ai suoi 7.500 km di costa ricchi di golfi, insenature e isole di varia grandezza. In questo contesto, la nautica da diporto ha dimostrato negli ultimi anni di essere un comparto in costante crescita, un comparto che ha rivelato il suo forte contributo all’economia del Paese, sia in termini diretti che di indotto. E l’evoluzione normativa che essa ha percorso denota in maniera evidente questa crescita.
Tuttavia, nonostante l’inestimabile patrimonio marittimo, la favorevole configurazione costiera e la cultura marinara che caratterizza il nostro Paese, spesso viene sottovalutato il contributo che potenzialmente il comparto della nautica potrebbe dare in termini di PIL. Le istituzioni, ormai consapevoli delle potenzialità del settore, hanno avviato una fase di forte rilancio della nautica da diporto, disciplinando tale attività con il nuovo Codice della nautica da diporto, suscitando, così, un effetto propulsivo per l’intero settore. Gli investimenti rivolti verso tale settore si sono moltiplicati negli ultimi anni, con l’obiettivo di creare un sistema portuale capace di competere con i paesi diretti concorrenti.
Oltre a disegnare un sintetico e funzionale quadro di riferimento del comparto, dal punto di vista sia economico che giuridico, scopo di questo lavoro è quello di valutare se, attraverso coerenti strategie di sviluppo, anche a mezzo di interventi normativi, sia possibile porre rimedio ad un frammentario e disorganico scenario causato da un susseguirsi di innumerevoli provvedimenti legislativi che negli ultimi quarant’anni hanno coinvolto la materia della navigazione e il turismo nautico.
In realtà, a semplificare e dare coordinamento e coerenza sistematica delle varie norme, il legislatore è recentemente intervenuto con l’emanazione del nuovo Codice della nautica da diporto, rispondendo almeno in parte all’esigenza di armonizzare, semplificare e snellire la normativa nazionale in materia. Questo agile strumento, atteso da molto tempo dagli operatori del settore, ha quantomeno permesso di raccogliere in un unico testo le varie normative che si erano andate a stratificare nel corso degli anni, riconoscendo quindi la specialità della materia in esame.
Nella prima parte di questo lavoro si è cercato di inquadrare l’oggetto di analisi sotto l’aspetto economico. A tal scopo sono stati esaminati dati relativi alla produzione e all’utilizzo di risorse umane nel comparto, anche considerando l’indotto turistico generato. È stato poi trattato l’istituto della locazione finanziaria come strumento a supporto del settore.
Le parti successive trattano l’argomento della navigazione da diporto sotto il suo aspetto giuridico. In particolare, nel secondo capitolo vengono inquadrate le fonti del diritto della navigazione, con particolare riferimento al codice della navigazione e ai suoi precedenti, al codice della nautica da diporto e alle altre fonti nazionali e internazionali.
Infine, sono stati studiati i tipi contrattuali di utilizzazione delle unità da diporto, analizzando le peculiarità della locazione, del noleggio, dell’ormeggio e della figura del mediatore marittimo.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Marras |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Sassari |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia |
Relatore: | Francesco Morandi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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