Disagio giovanile e dipendenze patologiche. Progetti di prevenzione nel trapanese
L’età adolescenziale è una fase caratterizzata per sua natura,da una serie di contraddizioni.Tra le più importanti vi è il costante conflitto tra il bisogno d’autonomia e quello di indipendenza;una crisi che ha accompagnato e accompagna ognuno di noi alla vita adulta.Tuttavia,oggi più che mai,l’adolescente si sente “abbandonato” a se stesso.Un tempo la famiglia rappresentava l’appiglio e la guida nella transizione alla maturità.Oggi la vera crisi è all’interno del nucleo familiare.Da una parte troviamo genitori sempre più immaturi,insicuri,confusi,incapaci di relazionarsi coi figli,di comunicare,di essere autorevoli.Dall’altra parte troviamo,spesso,giovani senza obiettivi,insoddisfatti,annoiati.In questo contesto,sempre più spesso il disagio giovanile sfocia nell'abuso di sostanze stupefacenti.L'uso di droga,ma anche di alcol,può esprimere la necessità di compensare le proprie insicurezze,paure,e la propria inadeguatezza.Ma può significare anche che ci troviamo di fronte a ragazzi privi di sostegno nella loro progettualità e nei loro obiettivi.In questa tesi si trattano le cause del disagio giovanile,in particolare quello legato al problema dell’uso e abuso di sostanze e le relative dipendenze,con lo scopo di indicare alcuni strumenti utili alla prevenzione.Gli interventi sul problema sono complessi e spesso non trovano soluzione(ne sono un esempio coloro che da anni frequentano i Ser.T.);intervenire prima che nasca il problema può essere,allora, un’arma a vantaggio dei destinatari diretti(i giovani,in questo caso)ma anche della società nel suo complesso.Lo strumento progettuale,in particolare,rappresenta l’ideale per pianificare e monitorare gli interventi di prevenzione.Nell’articolare la stesura della tesi,nel primo capitolo si chiarisce il concetto di disagio,spesso confuso con quelli di devianza ed emarginazione.Per definirlo al meglio viene cercato il nesso con i concetti di disadattamento e rischio.Dunque viene approfondito il significato di disagio giovanile prendendo in esame due componenti:il disagio evolutivo e il disagio patologico.Prima viene analizzato il disagio evolutivo come normale crisi che si verifica nell'adolescenza.Ci si sofferma,poi,in particolare,sulla crisi adolescenziale e sui disagi “normali” che i ragazzi possono trovarsi ad affrontare in una fase della vita così delicata,in particolare le problematiche legate al cambiamento fisico,alla formazione dell'identità sessuale,alle problematiche a scuola e in famiglia e all'ingresso nel mondo del lavoro.Nel secondo capitolo viene introdotto il concetto di “disagio patologico” come reazione estrema alla crisi adolescenziale che tende a cronicizzarsi.Viene analizzato quindi il fenomeno dell'uso e abuso di droghe e di alcol come emblema del disagio giovanile,i motivi che portano all'uso e i fattori che possono predisporre alla dipendenza.Si accenna anche al fenomeno delle nuove dipendenze come quella da cellulare o da internet.Lo scopo sarà quello di comprendere le motivazioni che spingono a “provare” ed i fattori predisponenti la dipendenza.Una serie di dati provenienti dai Rapporti IARD e dall’ISTAT aiuterà a comprendere meglio il fenomeno.Nel terzo capitolo si tratta il tema della prevenzione primaria come modalità utile a ridurre fattori e situazioni/comportamenti a rischio.Viene sottolineata,dunque,la grandissima importanza che riveste tale strumento per combattere l’uso e abuso di droga e alcol.Vengono citate le disposizioni normative sulla prevenzione delle dipendenze e analizzate le funzioni preventive di due servizi fondamentali per la causa in questione:Ser.T. e Servizio Sociale dell’Ente locale.Nell’ultimo capitolo,infine,si propone il metodo della progettazione quale strumento indispensabile per una buona riuscita degli interventi preventivi.Attraverso una ricerca effettuata nel Comune di Mazara del Vallo, tramite raccolta di documenti,è stato possibile analizzare alcuni progetti preventivi che si sono estesi anche a città limitrofe(di Ser.T. e Servizio Sociale del Comune).A conclusione della mia tesi ho,infine,voluto inserire una mia proposta progettuale,in vista di interventi preventivi che tengano conto del bisogno di informazione dei ragazzi,dell’importanza della formazione degli adulti(docenti e genitori in primis),della necessità di educare alla comunicazione ed alla relazione e dell’esigenza di promuovere comportamenti positivi.Tutto ciò anche al fine di sviluppare una partecipazione attiva della comunità per la costruzione di un capitale sociale che possa rappresentare un punto di forza contro l’aumento di situazioni di disagio che possono sfociare in comportamenti devianti.
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Informazioni tesi
Autore: | Sabrina Titone |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Servizio Sociale |
Relatore: | Francesca Giordano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 75 |
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FAQ
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