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Il dibattito sulla carcerazione preventiva tra Ottocento e Novecento

Il presente elaborato è il frutto di un’accorta ricerca in merito ad una questione assai dibattuta nel campo del diritto, e che per secoli ha appassionato gli studiosi ed i giureconsulti più illustri, la carcerazione preventiva.
L’istituto rappresenta tuttora l’oggetto di numerose dispute, in cui si alternano opinioni contrastanti: da un lato, vi è chi ne legittima il fondamento, ritenendo questo uno strumento necessario per garantire le finalità di giustizia a cui è sotteso; dall’altro vi è chi, invece, ne condanna le modalità di attuazione, sostenendo che queste ultime vadano ad aggredire un ambito strettamente personale, quello della libertà dell’individuo, che viene considerato un diritto da proteggere.
In questa sede si è cercato di delineare i tratti più salienti di cui l’istituto della carcerazione preventiva si connota, con riguardo soprattutto ai lunghi e, spesso, accesi dibattiti che negli ultimi due secoli si sono attivati intorno al fenomeno di cui si discute.
Lo scopo del seguente lavoro è quello di analizzare il fondamento della misura cautelare, a partire dalle origini del concetto, che si rinvengono nel diritto romano, in cui si assiste ad una attività cautelare che si svolge nell’ottica del contemperamento dell’interesse sociale con quello individuale.
Proseguendo l’indagine nella sua evoluzione, si è rilevata una progressiva presa di coscienza dell’incidenza dell’istituto nel campo del diritto processuale, e, in particolare, nella fase istruttoria che caratterizza il processo penale, in cui la carcerazione preventiva trova la sua piena attuazione.
Sulla finalità della carcerazione preventiva si è discusso lungamente - e per oltre due secoli -, se si pensa soprattutto all’enorme sacrificio che essa ha comportato per chi ne è stato sottoposto : la privazione della libertà fisica, per tutto il tempo necessario alle indagini. Tempo che molto spesso si è protratto oltre alle dovute limitazioni, e che ha visto tradotti in carcere numerosi individui, non solo indagati, talvolta, per un reato meno gravoso di quello che la custodia presuppone, ma addirittura giudicati innocenti in un momento successivo.
Come porre, dunque, rimedio ad errori giudiziari di tale sorta? Come giustificare la necessità della prevenzione sotto forma di carcerazione, di fronte al rischio che ne può conseguire?

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Introduzione Il presente elaborato è il frutto di un’accorta ricerca in merito ad una questione assai dibattuta nel campo del diritto, e che per secoli ha appassionato gli studiosi ed i giureconsulti più illustri, la carcerazione preventiva. L’istituto rappresenta tuttora l’oggetto di numerose dispute, in cui si alternano opinioni contrastanti: da un lato, vi è chi ne legittima il fondamento, ritenendo questo uno strumento necessario per garantire le finalità di giustizia a cui è sotteso; dall’altro vi è chi, invece, ne condanna le modalità di attuazione, sostenendo che queste ultime vadano ad aggredire un ambito strettamente personale, quello della libertà dell’individuo, che viene considerato un diritto da proteggere. In questa sede si è cercato di delineare i tratti più salienti di cui l’istituto della carcerazione preventiva si connota, con riguardo soprattutto ai lunghi e, spesso, accesi dibattiti che negli ultimi due secoli si sono attivati intorno al fenomeno di cui si discute. Lo scopo del seguente lavoro è quello di analizzare il fondamento della misura cautelare, a partire dalle origini del concetto, che si rinvengono nel diritto romano, in cui si assiste ad una attività cautelare che si svolge nell’ottica del contemperamento dell’interesse sociale con quello individuale. Proseguendo l’indagine nella sua evoluzione, si è rilevata una progressiva presa di coscienza dell’incidenza dell’istituto nel campo del diritto processuale, e, in particolare, nella fase istruttoria che caratterizza il processo penale, in cui la carcerazione preventiva trova la sua piena attuazione. Le esigenze che il legislatore ha ricondotto alla necessità di far ricorso alla suddetta misura cautelare si individuano rispettivamente: nella volontà di scongiurare il pericolo 6

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Informazioni tesi

  Autore: Madeleine Makabu
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Aurelio Cernigliaro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 160

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