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Milano conserva il patrimonio artistico contemporaneo? Un orientamento al panorama italiano ed estero

Definizione della nuova identità del museo d’arte contemporanea attraverso lo studio di varie realtà gravitanti intorno al sistema del museo odierno, dalla legislazione sui beni culturali alla sua organizzazione interna (attività e spazi) ed esterna (reti di musei sul territorio), in una panoramica generale della situazione museale italiana, con particolare attenzione alla città di Milano, e confronti con le più avanzate città europee ed americane. Il lavoro di ricerca ha pertanto riguardato soprattutto gli spazi espositivi pubblici (con qualche eccezione di particolare pregio culturale nel settore privato) della città di Milano, basandosi sulla raccolta dei progetti per un “nuovo museo d’arte contemporanea” delle passate giunte comunali e di quelli dell’attuale amministrazione, per poter meglio valutare le possibilità di un nuovo rilancio socio-culturale del capoluogo lombardo.

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4 PREMESSA Nell’ultimo ventennio il dibattito internazionale sul ruolo che ha assunto il museo all’interno della società, ha portato ad una progressiva demolizione dei suoi confini, trasformandolo da semplice luogo di deposito e ricovero di oggetti d’arte, demandato alla tutela, alla salvaguardia, alla catalogazione delle opere in esso esposte, a luogo “aperto”. Il nuovo museo d’arte contemporanea si libera dall’impostazione rigida del secolo passato, aprendosi ad un’attività più viva e articolata che pone al centro del suo essere la produzione e la promozione di cultura, facendosi centro propulsore per la città. Una struttura che, pur non dimenticando il suo primo dovere di conservazione e tutela delle raccolte, da chiusa si fa “aperta”, aperta alle attività degli artisti, alle sperimentazioni e al pubblico. Il museo d’arte contemporanea è infatti il luogo istituzionale cui dovrebbe far riferimento la ricerca artistica attuale, le esperienze in atto non ancora configurabili come opere da consegnare alla storia; quindi, come grande laboratorio di produzione culturale. Si tratta pertanto di strutture “aperte”, sia dal punto di vista ideologico che istituzionale (con l’attuale inserimento dei privati nella sfera di pubblico), sia dal punto di vista architettonico, poiché caratterizzate da grande flessibilità espositiva, caratteristica assolutamente necessaria soprattutto se si tiene in considerazione il variegato mondo dell’arte contemporanea. Prendendo infatti come dato di fatto, che una delle principali tendenze dell’arte contemporanea è quella di produrre “opere ambientali”, che si pongono in relazione con l’ambiente circostante modificandone i rapporti convenzionali, è chiaro che si pone l’esigenza di ripensare l’organizzazione museale in termini diversi da quelli del museo tradizionale. Attualmente, nella proliferazione internazionale di nuovi musei d’arte contemporanea, si possono riconoscere degli esperimenti-ricerca, raggruppabili in tendenze, piuttosto che in un’unica tipologia museale. Tutto si muove ad alte velocità, la società, le televisioni, i mezzi di comunicazione multimediali, l’avvento di Internet, e l’arte, proprio perché linguaggio della società

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Informazioni tesi

  Autore: Raffaella Gagni
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1998-99
  Università: Accademia di Belle Arti
  Facoltà: Pittura e Restauro pittorico
  Corso: Pittura e restauro pittorico
  Relatore: Raffaele De Grada
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 234

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Parole chiave

arte contemporanea
didattica museale
museologia
spazi espositivi
musei
milano
gallerie d'arte

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