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La gravidanza: fattori protettivi, di rischio nella relazione mamma bambino. Dati preliminari su uno studio longitudinale.

Questo lavoro di tesi è parte di un quadro di ricerca longitudinale più ampio. L’obiettivo generale di tale studio è quello di comprendere lo sviluppo, la stabilità, ma anche il cambiamento delle dinamiche che avvengono all’interno della relazione mamma-bambino nei primi due anni di vita di quest’ultimo. Allo stesso tempo l’intento è quello di comprendere i meccanismi sottostanti le vie di sviluppo dell’interazione madre-bambino e del bambino stesso, indagando i potenziali fattori di rischio e di protezione coinvolti.Il primo capitolo introduce la cornice teorica dell’attaccamento, illustrando i temi che la compongono. In particolare, viene descritta la genesi e la prima formulazione, fino al raggiungimento della teoria dell’attaccamento di Bowlby (1969). In seguito vengono esposti i vari sistemi comportamentali che caratterizzano il comportamento umano. Si affronta il tema dell’attaccamento come legame di attaccamento (Ainsworth) e dei modelli operativi interni (MOI). Si analizza la funzione riflessiva, aspetto in stretta relazione con l’attaccamento (Fonagy).Nel secondo capitolo si analizza in dettaglio e in riferimento alla letteratura scientifica, la depressione pre parto. Quest’oggetto di studio verrà poi sostenuto dai dati ottenuti dalla ricerca condotta. La depressione pre parto, rispetto a quella post-partum, ha sempre goduto di un minor interesse, sia dell’opinione pubblica, sia dei ricercatori e dei professionisti, proprio perché il pensiero comune ha sempre ritenuto che la gravidanza proteggesse le donne dai disturbi dell’umore. Quest’idea viene smentita dalla forte prevalenza e crescita che la depressione pre parto, negli ultimi anni, ha raggiunto. A confronto con la depressione postnatale, il tema della depressione pre parto risulta essere un argomento di studio nuovo, recente, ancora poco studiato e analizzato in letteratura scientifica, anche se in lenta crescita proprio negli ultimi anni. Per questo motivo è necessario che la ricerca continui, al fine di individuare, non solo le ulteriori cause che determinano la sintomatologia depressiva nel corso della gravidanza, ma anche per poter formulare preziosi interventi di prevenzione, di fondamentale importanza al fine di limitare la vulnerabilità al danno. Inizialmente, in questo secondo capitolo, viene esposto il quadro che rispecchia la normalità della gravidanza, e in seguito ci si è concentrati sui disturbi emotivi che possono subentrare in tale periodo, come l’ansia e la depressione. Vengono analizzati, in base alla letteratura scientifica, l’esordio, la prevalenza, l’incidenza, il decorso e la sintomatologia depressiva durante la gravidanza. si sono affrontati i fattori di rischio più comuni che predispongono a tale disturbo come: le caratteristiche demografiche, la storia pregressa di depressione, lo stile di attaccamento insicuro, gli eventi stressanti e il supporto sociale. Una buona parte del capitolo è stata affidata alla spiegazione degli effetti che la sintomatologia depressiva prenatale può causare sulla donna, sul feto, sulla relazione madre-bambino, e sul bambino stesso, durante il suo sviluppo. Nell’ultima sezione sono stati presi in esame gli strumenti che permettono di valutare la depressione prenatale, e i trattamenti farmacologici e di psicoterapia che offrono un’opportunità per la risoluzione del problema. Infine, è stata trattata la questione della prevenzione: tema di assoluta rilevanza nel panorama della letteratura scientifica, anche se ancora poco definito per tale sintomatologia. Il terzo capitolo è dedicato alla depressione post-partum. Quest’argomento è stato approfondito in questa sede poiché, come sostenuto da molti studi in letteratura, risulta essere uno dei principali effetti della depressione pre parto sulla donna. Attraverso la letteratura scientifica in merito, viene affrontata la questione dell’insorgenza, dell’incidenza, del decorso e della sintomatologia. Vengono poi presi in esame i diversi quadri clinici del disturbo depressivo: il maternity blues, la psicosi puerperale e il disturbo postraumatico da stress postnatale. Il capitolo prosegue affrontando i principali fattori di rischio che possono facilitare l’insorgenza della depressione post-partum: ambientali, psico-sociali, biologici, ostetrico-ginecologici e psicologici. In successione vengono analizzati i fattori protettivi, cioè quei fattori che hanno la capacità di ridurre la vulnerabilità al rischio del disturbo. Viene delineato anche il modello bio-psico-sociale in grado di spiegare in modo completo la depressione postnatale. L’ultima parte del capitolo è dedicata agli effetti che tale disturbo determina sulla donna, sul partner, sulla relazione mamma-bambino e sul piccolo. In conclusione, vengono esposti i principali strumenti di valutazione: questionari self-report e colloqui strutturati. Infine, l’ultimo capitolo è dedicato ad un progetto di ricerca che ha posto l’attenzione sull’ultimo trimestre di gravidanza di un campione di 70 donne.

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- 8 - CAPITOLO 1 ATTACCAMENTO: UNA DEFINIZIONE “La propensione ad esprimere l’angoscia per la separazione e il dolore per la perdita, sono i risultati ineluttabili di una relazione d’amore, del fatto di voler bene a qualcuno” (Bowlby, 1973) 1.1 La genesi della teoria dell’attaccamento La teoria dell’attaccamento ha fornito una cornice teorica interessante allo studio delle relazioni precoci che il bambino sviluppa nei primi anni di vita; inoltre, ha contribuito a chiarire in che modo tali relazioni influenzano lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino negli anni successivi. Fondatore ne fu John Bowlby (1969, 1973, 1980), il quale, pur non rinnegando la sua formazione psicoanalitica, fu influenzato dalle scoperte nell’ambito dell’etologia, della cibernetica e della psicologia cognitiva. In particolare, dall’approccio etologico deriva l’importanza attribuita alle influenze genetiche e ambientali in ogni percorso evolutivo. Bowlby, discostandosi dalla

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Bacco
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia clinica e di comunità
  Relatore: FABIO VEGLIA
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 177

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