Analisi dell'immigrazione messicana negli Stati Uniti: Nafta, Militarizzazione del confine e impiego della manodopera ''illegale''.

In quest’epoca di globalizzazione i movimenti migratori sono diventati sempre più consistenti ed importanti, e tra questi l’immigrazione messicana negli Stati Uniti è sicuramente uno dei quali più si discute. In questa tesi osservo in primis lo sviluppo delle politiche statunitensi sull’immigrazione sin dalla seconda metà dell'800 e il forte legame storico tra i movimenti migratori messicani e l’evoluzione economica americana. Successivamente analizzo i cambiamenti dell’economia messicana, cercando soprattutto di mostrare come le recenti politiche neo-liberali suggerite dall’FMI e dalla World Bank, lo sviluppo dell’industria delle maquilladoras, e gli accordi del NAFTA, abbiano influenzato e amplificato il flusso dell’immigrazione messicana verso il vicino Stato anglofono.
Molto del lavoro di questa tesi è poi incentrato sulle reali capacità deterrenti della “fortificazione” del confine da parte americana, e sui risultati e conseguenze verificatesi dal punto di vista demografico, giuridico e politico. L’analisi di queste conseguenze porta infine a capire il reale ruolo dell’immigrazione messicana nella società statunitense e lo sviluppo di quest’ultima in relazione alla presenza di una forza lavoro di tipo “illegale”; in quest’ultimo punto ho analizzato quella che è la situazione lavorativa dei migranti messicani in California, quella che è l’atteggiamento concreto del governo statunitense nei confronti dei datori di lavoro che assumono forza lavoro “clandestina”, e quelle che sono le difficoltà incontrate dai lavoratori latinos all’interno di alcune delle più importanti istituzioni di educazione presenti in territorio USA.