La costituzione di parte civile nel processo penale a carico dell'ente: quid iuris?
La costituzione di parte civile nel processo penale a carico dell’ente: quid iuris?
Una questione complessa, certamente, ma, al contempo, di rilevante interesse e ricca di molteplici spunti di riflessione.
Una questione che si intreccia saldamente a tematiche di diritto sostanziale, pur trovando la sua dimensione naturale nel diritto processuale.
Quella della costituzione di parte civile nei confronti dell’ente imputato è, infatti, una problematica sui cui per molti anni si è confrontata la giurisprudenza di merito, anche in ragione dell’assenza, in passato, di “arresti” della Suprema Corte. Solo di recente, con la sentenza n. 2251, depositata il 22 gennaio 2011, la Corte si è pronunciata per la prima volta sull’ammissibilità, nel processo a carico dell’ente, della costituzione di parte civile di chi prospetti di aver riportato danni derivanti dall’illecito amministrativo dipendente dal reato commesso, nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso, da suoi uomini di vertice o da suoi dipendenti.
Gli indirizzi giurisprudenziali e dottrinari formatisi in materia sono stati fondamentalmente due. Da un lato, quello di chi ha da sempre considerato necessaria la presenza della parte civile anche nel processo a carico delle persone giuridiche; sul versante opposto, quello dei sostenitori della inammissibilità della costituzione di parte civile. Il campo su cui si è consumato lo “scontro” tra i due diversi orientamenti è stato quello del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, che, in attuazione della delega contenuta nell’art. 11, legge 29 settembre 2000, n. 300, ha introdotto una inedita forma di responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato.
Il fine del presente lavoro è quello di giungere non certo ad una soluzione certa ed univoca del quesito posto in apertura – peraltro difficile allo stato attuale – quanto, piuttosto, quello di procedere ad un’analisi dettagliata di ogni singolo aspetto della problematica, segnalando gli eventuali, possibili sviluppi della stessa.
Pertanto, ho inteso articolare il discorso sulla base delle pronunce dei giudici di merito che, nel corso degli anni, si sono succedute, giungendo fino al poc’anzi citato intervento della Suprema Corte, senza dimenticare gli opportuni cenni agli ultimi interessanti sviluppi avutisi con l’ordinanza 9 febbraio 2011 pronunciata dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze, per mezzo della quale è stata investita della questione la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Sono quattro le parti entro cui ho ritenuto essenziale trattare queste tematiche.
La prima è riservata all’analisi della disciplina generale della responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato, contenuta nel D.lgs. 231/2001. Al riguardo, l’attenzione è stata focalizzata esclusivamente su alcune delle norme del Decreto Legislativo, pur non dimenticando adeguati riferimenti a questioni di ordine generale legate alla “natura” (penale o amministrativa) della responsabilità degli enti.
Alla seconda parte, invece, è stato affidato il compito di condurci al cuore dell’indagine in oggetto. Il secondo capitolo, infatti, è dedicato all’esame approfondito della problematica inerente la costituzione di parte civile nel processo penale a carico degli enti. Al fine di rendere più proficua l’analisi della questione, ho ritenuto opportuno scindere il discorso in due distinte sezioni. Una prima, dedicata all’approfondimento delle ragioni addotte dai fautori della “tesi dell’ammissibilità”; l’altra, invece, destinata ad accogliere l’esame delle considerazioni elaborate dai sostenitori della diversa “tesi dell’inammissibilità”. Fondamentale è stata la lettura delle sentenze dei giudici di merito favorevoli all’una o all’altra posizione.
È stato più semplice, in questo modo, giungere, nell’ambito del terzo capitolo, alla pronuncia n. 2251 del 2011 della Suprema Corte. Come anticipato, con la predetta sentenza, i giudici di legittimità sono intervenuti per la prima volta sul tema dell’ammissibilità della costituzione di parte civile nel processo a carico degli enti. È nell’ambito di questa terza parte, peraltro, che sono stati fatti gli opportuni richiami alla predetta ordinanza del Tribunale di Firenze, 9 febbraio 2011.
È stata, così, riservata alle conclusioni la quarta ed ultima parte del presente lavoro. Decisivi, a tal proposito, si sono rivelati alcuni tra gli argomenti posti in rilievo dalla stessa Corte di Cassazione.
Non mi resta che lasciare spazio, dunque, all’analisi delle questioni fin qui per sommi capi presentate.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Maria Giannone |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Professioni Legali |
Anno: | 2011 |
Docente/Relatore: | Giancarlo Chiariello |
Istituito da: | Università degli Studi di Bari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 88 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi