Hamas; nascita e sviluppo

Hamas, il cui nome significa zelo, è un acronimo per la parola HARAQAT AL MUQAWAMA AL ISLAMIYYA, ovverosia MOVIMENTO DI RESISTENZA ISLAMICA, che si legge nel fascione sotto la moschea di al Aqsa, le spade incrociate, la bandiera palestinese e la carta geografica della Palestina, all’interno del logo simbolo del gruppo. Da diversi anni il movimento è diventato un attore sulla scena politico medio orientale, giocando spesso un ruolo fondamentale all’interno di rapporti palestinesi-israeliani. Di volta in volta, a seconda delle prospettive e dei partecipanti, visto come un puro e semplice movimento terrorista o come gruppo politico rappresentante una parte sostanziosa dell’elettorato palestinese o come gruppo legato ad interessi stranieri, si è comunque ritagliato un suo ruolo in tale difficile contesto. Scopo di questa tesi è analizzare la nascita, l’evoluzione e la struttura di Hamas e dimostrare come il movimento costituisca un’entità politica che pone, all’interno dei mezzi con cui raggiungere i suoi risultati, anche l’attività violenta, in maniera non dissimile da quanto hanno nel passato fatto altro gruppi politici. Premetto già che l’argomento e la trattazione sono inclini a suscitare passioni ed emozioni in quanto, laddove si parli del Medioriente e della situazione arabo o palestinese-israeliana, ben difficilmente si cerca di seguire con gli occhi dello studioso la vicenda, come anche le recenti prese di posizione in Israele sugli storici così detti revisionisti dimostrano. Spero di poter esser quanto più imparziale possibile, essendo un sostenitore della teoria dei ponti, che consiste nel lanciare delle connessioni e comprensioni fra le culture e che fece dire ad Ivo Andric di preferire di gran lunga i ponti alle case in quanto sono certamente più portatori di civiltà e comprensione. Affinché si comprenda Hamas, è comunque necessario ripercorrere, seppur brevemente le tappe e la storia dell’area medio orientale di cui tratterò nella prima parte della tesi. Saranno esaminate le realtà e le aspettative delle due parti, a far data dalla prima guerra mondiale e dalle promesse fornite dagli alleati sia agli israeliani, allora ancora ebrei, come risulta dagli accordi Sykes – Picot del 1916 1 , dalla lettera inviata il 4 giugno 1917 dal direttore generale del ministero degli esteri francese, Jule Camion al sionista russo Nahum Sokolov 2 e dalla successiva dichiarazione Balfour del 1917, 3 1 http://www.lib.byu.edu/~rdh/wwi/1916/sykespicot.html 2 Benny Morris; Vittime , pag100;Rcs Milano, 2001 3 http://www.wsu.edu:8080/~wldciv/world_civ_reader/world_civ_reader_2/balfour.html