La comunità LGBTQIA+ tra memoria operante ed esperienze di condivisione: cultura e progettualità didattica come strumenti per colmare i vuoti individuali e sociali alla base del passaggio dallo stereotipo alla discriminazione

1 Introduzione Nel suo ultimo, prezioso libro “Pedagogia dell’autonomia”, il pedagogista brasiliano Freire parla dell’atto di educare come intrinsecamente congiunto al rischio, all’accettazione del nuovo e al rifiuto di ogni tipo di discriminazione 1 . E per educazione intende un relazionarsi contribuendo in modo fluido e reciproco alla crescita e all’arricchimento di tutte le parti coinvolte. Pensare e approcciarsi correttamente alle altre persone implica dunque, secondo l’autore, escludere ogni forma di pregiudizio (di razza, genere, orientamento sessuale, di classe, ecc…) dato che questo porta alla negazione radicale della democrazia e offende profondamente l’essenza stessa dell’essere umano che possiede una natura costantemente in evoluzione e in interazione con la società. E poiché per l’autore pensare non può mai considerarsi un atto puramente intellettuale, distaccato dall’agire concreto, tutto ciò che viene appunto pensato e detto quando si entra in relazione con altre persone, deve essere qualcosa che si fa, che si vive, deve essere un atto di comunicazione a 360 gradi, un atto di compartecipazione. Ma non può esserci relazione costruttiva senza una comprensione iniziale che non è possibile se le parole, i gesti, la vita delle altre persone, vengono filtrate attraverso il pregiudizio. In parole povere: come posso capire davvero cosa mi sta comunicando l’altrə se do per scontate le sue parole, se penso di sapere a priori il loro significato e a quale conclusione porteranno e quindi attribuisco loro un significato che esiste solo nella mia mente e non coincide con quello che è realmente? Quindi mai porsi in relazione con altre persone come se si fosse depositari della verità, come se si fosse in una condizione di superiorità intellettuale ma è necessario vivere lo scambio con l’altrə come una sorta di sfida reciproca di intercomunicazione basata sulla comprensione sincera e libera. 1 Freire P., Pedagogia dell’autonomia, saperi necessari per la pratica educativa, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2014