La cardiopatia ischemica silente negli atleti master competitivi
L’ischemia miocardica silente o asintomatica è definita come una oggettiva documentazione di ischemia miocardica in assenza di angina o suoi equivalenti. La cardiopatia ischemica silente è per definizione presente nei soggetti asintomatici, e particolarmente in quei soggetti che presentano sottostanti fattori di rischio cardiovascolare. Questo riveste molta importanza per i medici che devono identificare l’esistenza di cardiopatia ischemica silente in considerazione del fatto che questa situazione è predittiva di un incremento del rischio di eventi cardiaci, anche fatali. In studi di non recente data che hanno valutato una larga popolazione la prevalenza della cardiopatia ischemica silente è stato stimata attorno al 4-5 % negli uomini di mezz’età (quinta decade di vita) con concomitante coronaropatia asintomatica e presenza di ischemia miocardica inducibile al test ergometrico al tappeto rotante.
Di conseguenza, c’è stato un vivo interesse negli ultimi anni per sviluppare strategie di screening attraverso le quali la coronaropatia asintomatica di grado severo potesse essere diagnosticata precocemente. La malattia coronarica può essere considerata come un “iceberg ”, dove una piccola parte di soggetti sono sintomatici per angina pectoris, mentre la maggioranza degli individui con malattia coronarica sono asintomatici. Tra i soggetti asintomatici che possono essere portatori di malattia coronarica rientrano anche gli atleti, cioè individui che praticano regolarmente l'attività fisica e competono in manifestazioni sportive a livello agonistico e altamente competitivo.
Gli atleti sono generalmente considerati individui in buona se non ottima salute, così quando la morte improvvisa colpisce qualcuno di loro, ciò crea sgomento e clamore. Tuttavia, come succede nella popolazione generale, gli atleti possono covare misconosciute malattie cardiache, come appunto la coronaropatia aterosclerotica asintomatica, o anomalie congenite che possono metterli ad alto rischio di morte improvvisa .
La popolazione asintomatica maggiormente sottoposta obbligatoriamente a test da sforzo comprende, in Italia, i soggetti che praticano sport a livello agonistico, la cui valutazione medica, a cadenza annuale, è richiesta dalla normativa di legge specifica per la tutela della salute. A questo scopo sono stati elaborati dei precisi protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità, che, riguardo il sospetto di cardiopatia ischemica silente e quindi in presenza di anomalie ecgrafiche della ripolarizzazione ventricolare, sia a riposo sia durante sforzo, senza dimostrate e documentate alterazioni morfologiche cardiache, raccomandano ulteriori approfondimenti, soprattutto in sportivi di età > 35-40 anni. Gli atleti Master rappresentano oggi una popolazione sempre più numerosa del microcosmo sportivo agonistico, che comprende vari sport, soprattutto quelli di resistenza ad elevato impegno cardiocircolatorio, come ad esempio il ciclismo, la maratona e il triathlon, per i quali quindi la visita di idoneità è fondamentale al fine di escludere la presenza in questi soggetti di una cardiopatia ischemica silente. Lo scopo di questa tesi , con presentazione di 10 casi clinici relativi alla visita di idoneità agonistica di 1° livello in atleti master altamente competitivi, praticanti sport di resistenza, si prefigge di illustrare l’iter clinico e il follow up, che segue l’evidenza elettrocardiografica caratterizzata dal riscontro di un sottoslivellamento significativo e quindi patologico del tratto ST e relativi parametri in atleti Master mediante il test ergometrico massimale su ergometro specifico e con protocollo ad hoc.
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Informazioni tesi
Autore: | Massimo Bolognesi |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master di 2° livello in Cardiologia dello Sport|
Anno: | 2007 |
Docente/Relatore: | Silvio Prof. Romano |
Istituito da: | Università degli Studi dell'Aquila |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 62 |
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