L'analisi di impatto della regolamentazione nelle autorità indipendenti: il caso della Banca d'Italia
Il lavoro si prefigge l’obiettivo di comprendere ed illustrare perché e come la Banca d’Italia, Autorità da sempre attenta ad attuare un raccordo tra considerazioni giuridiche ed approfondimenti economici per valutare le scelte da compiere nell’emanazione della propria regolamentazione, abbia introdotto ed attentamente articolato uno strumento come l’Analisi di Impatto della Regolamentazione all’interno del proprio processo decisionale.
Partendo dal tema degli oneri imposti dalla regolamentazione e da una valutazione sui profondi cambiamenti nella gestione concreta dei rapporti tra regolatori e regolati (anche a seguito delle numerose sollecitazioni provenienti da Organismi internazionali, come l'OCSE), si vedrà come, specie in un settore particolare come quello finanziario, il raggiungimento di imprescindibili obiettivi di better regulation possa concretamente attuarsi soltanto attraverso modalità di produzione normativa basate sulla consultazione dei diversi stakeholders.
Si vedrà quindi che uno strumento come l’AIR può consentire al policy maker, al quale resta sempre la responsabilità ultima delle scelte, di verificare l’opportunità di attuare o meno un intervento normativo e di considerare, in seconda istanza, gli effetti che specifiche scelte di policy potrebbero determinare sui destinatari delle norme.
Unendo a questa prima considerazione delle riflessioni sul concetto di trasparenza nei processi decisionali e delle valutazioni sugli elevati standard qualitativi delle norme prodotte con il coinvolgimento degli stakeholders (norme che saranno giocoforza recepite in maniera più cosciente e condivisa), si arriva infine ad avere ben chiaro come determinati strumenti procedurali possano arrivare ad avere influssi fondamentali sulla generale dinamica della rappresentanza degli interessi particolari (dinamica in cui il ruolo dell’expertise degli stakeholders gioca un ruolo sempre più importante).
Con l’emanazione del Regolamento di attuazione della legge sul risparmio e soprattutto con la pubblicazione delle Linee Guida sull’AIR, la Banca d’Italia ha confermato di essere tra le Autorità più attente alla valutazione degli impatti del proprio operato sui diversi stakeholders. Non si è semplicemente ottemperato ad un obbligo di legge; si è senza dubbio colta un’importante occasione per formalizzare prassi che vedono già da tempo l’analisi economica (in particolare il raccordo tra considerazioni giuridiche ed approfondimenti economici) come un fattore imprescindibile per contribuire a rendere l’operato dell'Organo più consapevole, più attento alla qualità, più trasparente, concorrendo a perseguire concreti obiettivi di accountability.
E questa visione, spiace constatarlo, sembra essere ancora marginale all’interno dell’intero apparato decisionale del nostro Paese; non soltanto nei vari apparati dell’Esecutivo (dove l’AIR è nata già derubricata a procedura formale), ma a volte anche nelle altre Autorità indipendenti (anche esse sottoposte alla legge 229/03 ed in alcuni casi, come in quello dell’ISVAP, anche alla legge 262/05); sotto questo profilo sembra dunque che bisognerà ancora attendere. Va sempre tenuto presente, tuttavia, che in questi casi un ruolo fondamentale viene giocato dalla cultura pregressa e dalla consapevolezza presente nelle Istituzioni: e l’Autorità di vigilanza bancaria, sotto questo aspetto, rappresenta da anni un caso sui generis; senza contare che, per il tipo di attività svolta, è comprensibile che sia da sempre molto attenta alle possibili conseguenze, anche quantitative, di ogni deliberazione.
Soltanto considerando tali fattori, quindi, si può affermare che gli sforzi intrapresi dalla Banca d’Italia per cercare di formalizzare delle pratiche così innovative (ed a volte sfuggenti) potrebbero costituire una “buona pratica” da seguire per l’adozione, da parte delle altre Authorities (quelle che non hanno ancora ottemperato), di regolamenti attuativi organici e di linee o criteri guida analitici e dettagliati.
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Informazioni tesi
Autore: | Jacopo Francesco Iosa |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Relazioni istituzionali, lobby e comunicazione d'impresa |
Anno: | 2010 |
Docente/Relatore: | Lupo Nicola |
Istituito da: | Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 66 |
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