Consumo biologico ed evoluzione del settore alimentare
Nel primo capitolo, sono stati analizzati l’evoluzione dei consumi e i trends.
Nel secondo capitolo, vengono approfonditi i concetti di corpo e identità, utili per analizzare la dimensione simbolica del consumo e, in particolare, del cibo.
Nel terzo capitolo,si analizzano l’industria alimentare e l’alimentazione. Negli ultimi anni il settore è stato sottoposto nel nostro Paese a sconvolgimenti di grande portata che ne hanno modificato profondamente la natura.
Nel quarto capitolo vengono analizzati i consumi alimentari.
In Italia, l’attuale modello di consumo alimentare è considerato maturo. Infatti, essendo svincolati dai bisogni primari, i loro stili di consumo alimentare si differenziano in base alle preferenze individuali, dettate dai gusti più che dalle necessità. È in atto un processo di convergenza, che avvicina la dieta italiana a quella dei Paesi avanzati e, all’interno del contesto nazionale, riduce le differenze fra regioni diverse.
In definitiva, si assiste ad una marcata evoluzione dei modelli e delle tendenze di consumo, molto simile a quanto era avvenuto in altri Paesi avanzati. Questi cambiamenti del consumo alimentare della popolazione sono causati dai rilevanti cambiamenti strutturali avvenuti nella società. I fenomeni caratteristici di tale sviluppo sono, innanzitutto, di natura economica e nell’organizzazione sociale: le trasformazioni di reddito; la diffusione dell’orario di lavoro continuato; il maggior numero di donne presenti sul mercato del lavoro. In secondo luogo, vi sono i fattori di natura demografica: la diminuzione del numero medio dei componenti per famiglia e del numero di figli; l’invecchiamento della popolazione; la crescita delle famiglie monocomponenti (single o anziani soli). Tutti questi cambiamenti hanno portato a rilevanti modificazioni nei consumi alimentari sia nella struttura economica dei consumi, che nella modalità del consumo stesso. Infine, bisogna tenere in considerazione i rischi. Del resto, la percezione dei rischi in tema di sicurezza sanitaria degli alimenti è amplificata dalla crisi dell’agricoltura tradizionale e dalla complessità del sistema agro-alimentare. In un contesto simile, una strategia perseguita per ricostruire la fiducia nella relazione con l’alimento è la via all’alimento naturale, che consiste nel riallacciare il legame dell’alimento con la natura. Quindi, il suo principio guida è la tutela dell’ambiente.
Nel quinto capitolo si affronta la crescita e lo sviluppo del biologico. I prodotti biologici sono più sani e hanno un minore impatto ambientale. Oltre al minor inquinamento del terreno, è stato calcolato anche un minor inquinamento delle falde acquifere e dell’aria. Dunque,chi fa una scelta bio ha un’attenzione particolare alla sua salute e a quella delle generazioni future; è un consumatore critico e coscienzioso che vuole capire cosa mette nel piatto; sceglie un consumo sostenibile e stili di vita responsabili verso le generazioni future e le risorse del pianeta. In Italia, come nella maggior parte dei Paesi europei, l’attenzione dei consumatori verso i prodotti da agricoltura biologica, sia freschi che trasformati, è cresciuta rapidamente negli ultimi anni. Sebbene il consumo abituale di prodotti biologici interessi appena il 5% dei consumatori italiani, circa un consumatore su tre ha acquistato almeno una volta un prodotto venduto con marchio biologico.
Un riconoscimento dell’importanza del biologico è la sua presenza nel paniere Istat. È una conferma del cambiamento dello stile di vita nazionale proiettato sul vivere bene, ma anche un riconoscimento per l’agricoltura italiana che è leader nella produzione biologica in Europa.
Nel sesto capitolo viene analizzata la filiera corta nel biologico. Tale filiera oltre a saltare i passaggi della distribuzione, implica il servizio personalizzato al consumatore, maggior guadagno alle imprese e arriva direttamente al consumatore finale. La filiera corta è un canale distributivo che sta acquisendo notevole interesse e per il quale ci si attende un progressivo sviluppo negli anni a venire, in quanto consente un’offerta moderna e personalizzata, gestita attraverso forme d’abbonamento, ordini flessibili e prezzi che sono interessanti, perché frutto di una gestione commerciale efficiente e in grado di contenere notevolmente i costi distributivi. La promozione della filiera corta è di grande interesse, in particolare, nelle aree urbane e determina un maggior dinamismo all’interno dei mercati regionali.
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Informazioni tesi
Autore: | Stefano Carta |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Sociologia |
Relatore: | Cherini Marcello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 184 |
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