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La gestione e l'organizzazione dei servizi sanitari: l’emergenza/urgenza

In questa analisi, si vuole sottolineare la grande rilevanza che assumono i processi di gestione e organizzazione dei servizi sanitari.
Infatti, in questi ultimi anni, l’Italia, seguendo le orme di altri stati europei, ha studiato nuovi modelli, in grado di ottimizzare i processi organizzativi e gestionali soprattutto per quel che riguarda l’ambito delle emergenze.
Tra questi, il modello Triage ha ottenuto molti consensi, ricevendo così anche un riconoscimento legislativo.
Il Triage è un modello che permette di selezionare i pazienti attraverso l’attribuzione di un codice di gravità, e ciò rappresenta una delle più importanti innovazioni immesse nel sistema di gestione delle emergenze/urgenze.
Questo nuovo modo di gestire le emergenze ha apportato numerosi vantaggi sia dal punto di organizzativo, sia dal punto di vista della qualità delle prestazioni erogate.
L’analisi, incentrata sullo studio di questo modello che rivoluziona la gestione e l’organizzazione delle emergenze/urgenze nel settore sanitario, si suddivide in tre parti principali, rappresentate, in maniera evidente, dalla suddivisione dei capitoli.
Nella prima parte, l’attenzione è rivolta in particolar modo ai processi di cambiamento che stanno caratterizzando tutto il mondo della sanità: la nuova visione aziendalistica del S.S.N. porta ad un nuovo modo d’intendere il servizio, che diventa sempre più “completo” e a misura di paziente.
Il concetto di qualità entra nel “rimodernato” mondo sanitario ed assume particolare importanza nella determinazione del giudizio di soddisfazione del paziente/cliente.
Nella seconda parte, l’analisi è incentrata sull’emergenza ed, in particolare, sull’evoluzione del suo processo di gestione.
Infatti, si parte dalla nascita delle prime disposizioni in materia, sino ad arrivare alla recente riorganizzazione che fa riferimento alle Linee guida n° 1/96.
A questo punto, l’analisi si focalizza sul Dipartimento Emergenza-Urgenza e Accettazione (D.E.A.), che è uno dei più importanti risultati ottenuti dalla precedente riorganizzazione.
Infatti, ad esso viene demandata tutta la gestione della fase intra-ospedaliera dell’emergenza.
Questa fase, detta anche “fase della risposta ospedaliera”, deve assicurare al paziente tutte le cure necessarie e deve garantire quella continuità nella gestione del paziente che porta alla stabilizzazione delle funzioni vitali.
Nell’ultima parte dell’elaborato, l’analisi analizza il modello Triage, artefice dell’innovazione del sistema gestionale ed organizzativo.
Partendo dall’excursus storico e dai riferimenti legislativi presenti, l’analisi si focalizza sulle diverse tipologie di Triage (Non professionale, Infermieristico e Avanzato) ed elenca i vantaggi e gli obiettivi che questo nuovo modo di gestire le emergenze apporta.
Inoltre, l’analisi pone l’attenzione sulle varie fasi della procedura di Triage, esplicitandone, anche graficamente, i contenuti.
In particolar modo, si sottolineano i diversi significati e i diversi percorsi che vengono attribuiti ai quattro codici-colore.
Infine, l’analisi si conclude con l’esplicitazione dei punti cardine su cui si basa tutta l’organizzazione del Triage: il possesso di particolari requisiti di struttura, la specifica formazione che devono seguire gli infermieri triagisti e il corretto uso della scheda di Triage sono gli elementi chiave che contribuiscono, in maniera decisiva, alla realizzazione di una gestione delle emergenze finalizzata alla qualità e all’efficienza delle prestazioni sanitarie.

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Introduzione. “…Ci è chiesto di amare e onorare la vita di ogni uomo e di ogni donna e di lavorare con costanza e coraggio, perché nel nostro tempo, attraversato da troppi segni di morte, si instauri finalmente una nuova cultura della vita, frutto della cultura della verità e dell’amore.”. 1 E’ con queste parole che il Papa Giovanni Paolo II, nell’enciclica “Evangelium Vitae”, lancia un appello accorato affinché, nel nostro mondo, caratterizzato sempre più spesso dalla parola morte, possa instaurarsi finalmente, una “nuova cultura della vita”, che porti ad onorare e rispettare il valore ed il diritto di ogni uomo e di ogni donna. Le parole del Pontefice si rivolgono in particolare al mondo sanitario: medici, infermieri, che, ogni giorno, si trovano a fare i conti con la sofferenza e con la morte, e a sperimentare quindi il grande valore della vita umana. Soltanto con un lavoro costante e coraggioso da parte di chi è chiamato ad avere nelle proprie mani una grande “responsabilità”, è possibile cancellare quei “segni di morte” che oggi, purtroppo, scrivono la storia della nostra società. Da qui l’importanza delle riforme che, negli ultimi anni, stanno investendo il settore sanitario nazionale. Esse tendono, in particolare, ad un miglioramento della qualità del servizio offerto e a fare in modo che ci sia, da parte delle strutture sanitarie, una risposta più efficiente e immediata, in grado di rispettare, in primo luogo, la condizione del paziente e, in secondo luogo, di offrirgli la migliore prestazione: tecnica ed umana. 1 Papa Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, lettera enciclica del 25 marzo del 1995.

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