Origini patristiche dell’assioma "Extra Ecclesiam nulla salus"
Il tema del presente studio riguarda il rapporto tra la salvezza e la chiesa espresso nell’assioma Extra Ecclesiam nulla salus che, coniato in epoca patristica con espressioni diverse da questa, è stato tramandato dalla tradizione fino ad oggi in questa forma.
Attraverso i secoli, la tradizione dottrinale mostra una continuità di senso negli aspetti fondamentali dell’ ecclesiologia: natura teandrica della comunità ecclesiale in quanto ‘corpo mistico del Cristo’ in relazione con il suo Capo e con tutta la Trinità stessa; suo inserimento nella storia umana, quale segno e strumento di salvezza, che in Cristo si è compiuta definitivamente; relazione tra chiesa e sacramenti come mezzi di grazia quindi di salvezza. Possiamo riscontrare invece, nel corso dei secoli, una discontinuità nell’ autocomprensione del modo in cui la chiesa svolge la sua missione di mediatrice di salvezza unita al suo capo, il Cristo, unico mediatore di salvezza per tutti gli uomini, com’è scritto nella lettera a Timoteo (Cf. S. MAZZOLINI, Chiesa e salvezza, Urbaniana Press, Roma, 2008, 277).
Come capire e vivere questa "discontinuità nella continuità" della tradizione?
Siamo immersi in una società post-moderna caratterizzata da secolarizzazione, pluralismo ed indifferentismo religioso ma, al contempo, segnata da fondamentalismi e dal rischio di scontri di civiltà e guerre di religione; è sempre più urgente ed essenziale che i cristiani-cattolici attuino un discernimento dei ‘segni dei tempi’ se vogliono vivere autenticamente e pienamente la loro “identità-missione” ecclesiale a servizio degli uomini per la gloria di Dio, affinché “venga il Suo Regno” nella società di questo tempo. Già nel 1969 il teologo Joseph Ratzinger aveva ben descritto la centralità della suddetta questione, legata al necessario rapporto ‘chiesa-salvezza’ così come è stato espresso dall’assioma: "la coscienza moderna ha una tale certezza della misericordia divina, anche oltre i confini della chiesa di struttura giuridica, che non vi può essere più nessun problema; tanto più problematica diventa allora una chiesa che per oltre millecinquecento anni non solo ha tollerato la pretesa di esclusività in ordine alla salvezza ma sembra averne fatto un elemento essenziale della sua auto comprensione ed una parte della sua fede stessa. Se cade questa pretesa -e nessuno la porta più avanti seriamente- allora sembra entrare in crisi la chiesa stessa. (…) La questione primaria (allora) non è più la salvezza degli altri, la cui possibilità di principio è al di sopra di ogni discussione. (…) Si tratta allora piuttosto di domandare se si possa mettere d’accordo quella pretesa storica con la nostra coscienza odierna;bisogna chiarire come sia possibile alla fede restare fedele a se stessa pur nel mutare delle condizioni: ciò che sta in discussione è l’essenziale identità tra la fede di allora è la fede di oggi e perciò fondamentalmente la possibilità di restare lealmente un credente cristiano nella Chiesa cattolica" (J. RATZINGER, Il nuovo popolo di Dio: questioni ecclesiologiche, Queriniana, Brescia, 1971, 366).
Come fare allora per trovare "soluzione dottrinale ed esistenziale" alla attuale questione ecclesiale magistralmente individuata e così ben descritta da Ratzinger? Il primo passo non può che essere quello di operare una corretta interpretazione dell’assioma e mi sono chiesta se ce ne fosse una più corretta ed ‘ufficiale’ rispetto ad altre: quali criteri usare per trovarla? Mi pare di averne individuati due dei quali dirò più avanti.
Per interpretare l’assioma occorre innanzitutto risalire alle sue origini ricostruendo le circostanze e le intenzioni che portarono i padri della chiesa alla sua prima elaborazione. È questo l’oggetto del presente lavoro che, data la vastità dell’argomento rispetto al limite di pagine richieste, non ha potuto spingere il suo sguardo oltre l’epoca patristica.
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Cecchetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Ateneo Pontifico "Regina Apostolorum" |
Facoltà: | Istituto Superiore di Scienze Religiose |
Corso: | Baccalaureato in Scienze Religiose |
Relatore: | Marcelo Pereira |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 51 |
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