Skip to content

Tortura e Punizioni o Trattamenti crudeli, inumani e degradanti

Lo strumento della tortura è stato per secoli usato, giustificato, teorizzato e legalmente ammesso, essenzialmente per due fini: ottenere dall'imputato la confessione dei crimini ascrittigli, come prova della sua colpevolezza o come sanzione legale per punire il reo, svolgendo così una funzione di deterrente. Di fronte al perpetuarsi di violazioni gravi e sistematiche che negano il principio fondamentale del rispetto della dignità e dell'integrità fisica dell'uomo, la Comunità internazionale ha reagito impegnandosi su diversi fronti, confermando la convinzione che la protezione dall'uso della tortura rappresenti un diritto fondamentale dell'uomo che ha valore assoluto e crea un obbligo per lo Stato da rispettare nei confronti dell'intera comunità internazionale. Nel 1966, il divieto della pratica della tortura fu inserito nel Patto internazionale sui diritti civili e politici. Ed il Patto non permette alcuna deroga a tale divieto. La proibizione della tortura è stata inoltre oggetto, sempre in ambito universale, di una specifica Dichiarazione adottata dall'Assemblea generale nel 1975: La << Dichiarazione sulla protezione di tutte le persone sottoposte a tortura ed altri trattamenti crudeli, inumani degradanti >>.
A livello regionale, disposizioni in materia di tortura, sono previste nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo, del 1950, nella Convenzione americana sui diritti dell'uomo, del 1969, nella Carta africana sui diritti dell'uomo e dei popoli, del 1981, nella Dichiarazione islamica sui diritti dell'uomo, del 1981 e nella Carta Araba sui diritti umani, del 1994. Lo specifico strumento di carattere universale adottato in materia è la Convenzione contro la tortura e gli altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti, adottata dall'Assemblea generale, il 10 dicembre 1984, ed entrata in vigore il 26 giugno 1987. Per assicurare la piena ed effettiva attuazione dei contenuti della Convenzione, è stato istituito un apposito organo, il Comitato contro la tortura (CAT), i cui precisi compiti attengono all'azione di monitoraggio in ordine all'applicazione del disposto pattizio ed al supporlo agli Stati Parti contraenti affinché le misure in esso previste vengano effettivamente adottate. Nel sistema delle Nazioni Unite, così come in altri ambiti internazionali regionali particolarmente sensibili nell'affrontare una tematica delicata quale l'azione di tortura, a fronte di uno strumento specifico e di circostanziata efficacia, quale è la Convenzione esaminata, si è resa necessaria l’istituzione di ulteriori meccanismi e la utilizzazione di diversificate metodologie, al fine di prevenire il verificarsi di gravi fenomeni di violazione dei diritti umani. In questo contesto, particolare rilievo riveste il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura che agisce in stretta correlazione con il CAT. Al di fuori del sistema delle Nazioni Unite, anche se in stretta correlazione al contenuto dei documenti nonché agli organismi dell'ONU, operanti in materia di tortura, sono da sottolineare le iniziative assunte in ambito europeo: l’art. 3 della Convenzione europea, con una formula lapidaria, che riproduce quasi testualmente l'art. 5 della Dichiarazione Universale, stabilisce che << nessuno può essere sottoposto a tortura e a pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti >>. Grazie ad una interpretazione dinamica della Convenzione si è tenuto conto, nel corso degli anni, delle mutate condizioni sociali, politiche e giuridiche degli Stati membri. In tale contesto la giurisprudenza ha enucleato una serie di criteri, a partire dalle situazioni concrete esaminate, che permettono di dare delle definizioni in ordine ai diversi trattamenti vietati. Un ulteriore strumento normativo, specificamente elaborato dal Consiglio d'Europa per integrare le disposizioni di cui sopra è cenno, è la << Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani e degradanti >>, firmata a Strasburgo il 26 novembre 1987 ed entrata in vigore il 1° febbraio 1989, a seguito della ratifica da parte di sette Stati membri. Il sistema elaborato nella Convenzione ha lo scopo di completare la Convenzione europea dei diritti dell'uomo integrando l'art. 3 ed affiancando alle procedure giudiziarie già esistenti, un meccanismo di natura preventiva, caratterizzato da un sistema di visite effettuate da un organo appositamente istituito: il << Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene inumane e degradanti >>. Le competenze del Comitato consistono essenzialmente nella possibilità di effettuare visite periodiche o ad hoc in ogni luogo sottoposto alla giurisdizione delle Parti contraenti in cui delle persone sono private della libertà da parte di una autorità pubblica.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
1 INTRODUZIONE Lo strumento della tortura è stato per secoli usato, giustificato, teorizzato e legalmente ammesso, essenzialmente per due fini: ottenere dall'imputato la confessione dei crimini ascrittigli, come prova della sua colpevolezza o come sanzione legale per punire il reo, svolgendo così una funzione di deterrente. Fu solo nel XVIII secolo che si sviluppò un grande movimento di pensiero a favore di una minore crudeltà delle pene e di un più umano sistema investigativo. Cesare Beccaria, uno degli esponenti di questa corrente, nel suo saggio << Dei delitti e delle pene >> criticò aspramente l'istituto della tortura non solo per la sua disumanità ma anche per la sua inutilità ad ottenere la verità dagli imputati. Bandita dal regno del diritto, vietata dai codici e dalle Costituzioni di tutti gli Stati, condannata dall'opinione pubblica, la tortura appare, di fatto, nel corso del XX secolo in forma e con finalità parzialmente diverse. In tale periodo la tortura trova ampia utilizzazione nei regimi totalitari d'Europa e costituisce altresì l'aspetto patologico della democrazia, laddove siano indebolite le garanzie istituzionali, come in Francia ai tempi della guerra di Algeria o in Inghilterra per la repressione nell'Irlanda del nord.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Giovanna Nocco
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Ennio Triggiani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 268

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

amnesty international e la tortura
convenzione delle nazioni unite sulla tortura
dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
diritti dell'uomo
diritto umanitario
prevenzione della tortura
sevizie
tortura
torturati
torture

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi