Ultrasonic desorption of mercury from contaminated sediments: influence of the chelating agent DMPS
Mercury is considered a priority pollutant because of its toxicity, mobility and widespread presence in the environment. Mercury bioaccumulates and biomagnifies within the food chain and is toxic to humans: mercury compounds cause kidney and liver diseases, have severe neurological effects and are also teratogen. Anthropogenic use and indiscriminate discharge of mercury has greatly increased its concentration in a number of hot spots.
In the past, sediments were considered a burial sink for the pollutants adsorbed onto them, and thus were not regarded as a source of pollution, compared to other environmental compartments. Actually, sediments contaminated with mercury can threaten human health because human beings may drink contaminated water or, more often, eat organisms contaminated through bioaccumulation of mercury compounds. Thus, mercury contaminated sediments require remediation.
Technologies commonly used for the remediation of sediments polluted with heavy metals -stabilization and extraction technologies- have limitations and disadvantages. Stabilization processes, despite being economic, cannot assure long term stability of treated sediments. Physical-chemical extraction technologies, often operated ex-situ, are too expensive to be applied to large volumes of wastes. In addition, chemicals used in the process may eventually alter soil properties, preventing its re-use.
Thus, the purpose of this study was to evaluate the effectiveness and to assess the optimum operational conditions of two newly proposed sediment remediation technologies. The first one is based on ultrasound cavitation, as an environmentally-friendly technology to promote mercury desorption from sediments. A chelating agent was added to favour desorption and keep mercury in solution. The second one is a salt aided soil washing; the iodine salt used was expected to promote desorption via ion exchange.
The two technologies have been tested on two real sediments through bench-scale experiments. As for the first technology, results showed that sonication and the presence of the chelating agent promote mercury desorption, even if the total amount of mercury desorbed is low compared to its initial concentration in the sediment. The second technology tested was proved to be very effective, allowing a removal of mercury equal to 65.5% and 38.6%, for the two sediments, respectively, after 48 hours. Further studies should be conducted to find out the best operational conditions. Despite that, these technologies (alone or combined) have surely a potential for large-scale remediation of mercury contaminated sediments.
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Informazioni tesi
Autore: | Paola Bottega |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Udine |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria per l'ambiente e il territorio |
Relatore: | Daniele Goi |
Lingua: | Inglese |
Num. pagine: | 144 |
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