Ottimizzazione di un'architettura radiologica per il teleconsulto
L’ evoluzione tecnologica è stata particolarmente favorevole al settore radiologico che ha saputo ben accettare quest'evoluzione, integrandola nella consuetudine lavorativa,con il superamento delle tecnologie analogiche, ottenuto grazie all’avvento delle nuove modalità diagnostiche, come la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica e l’ecografia. Esse favoriscono non solo il processo di digitalizzazione delle immagini e dell’archiviazione dei dati, ma anche la trasmissione dei dati medici a distanza e, quindi, la telemedicina.Con il presente lavoro,si determinano le linee guida per la realizzazione di un progetto di teleradiologia, da realizzare presso la ASL LE/2. Si pone l’obiettivo della trasformazione dell’attuale modalità d’effettuazione degli esami radiografici in un sistema integrato di informatizzazione dell’ ”imaging” diagnostico e dei relativi dati, al fine di realizzare una struttura di teleradiologia e teleconsulto attraverso una rete territoriale,che veda collegati tutti i presidi ospedalieri dell’ASL LE/2.L’introduzione degli strumenti informatici è finalizzata alla gestione d’immagini e referti attraverso l’ausilio dei sistemi elettronici con lo scopo di ottimizzare i flussi di lavoro, razionalizzare i processi di trasferimento dei referti ed immagini, velocizzare l’accesso agli archivi, ridurre l’impiego di supporti d’immagine convenzionale e ridurre la dose di radiazioni ai pazienti.Secondo il SIRM un sistema di teleradiologia è composto da quattro sottosistemi che hanno come compito:
– acquisizione delle immagini;
– trasmissione delle immagini;
– visualizzazione delle immagini da trasmettere o ricevute;
-sistema d’archiviazione delle immagini.
Tutti questi settori sono stati ampliamente sviluppati, focalizzandone l’attenzione nel capitolo 4, nel quale è stato messo in evidenza, in prima istanza, l’importanza di uno standard di comunicazione per quanto riguarda il trasferimento di immagini ed informazioni,la gestione globale degli studi di “imaging”, la definizione dei formati e dei supporti di memorizzazione. Si è, quindi, posta l’attenzione su i protocolli principali utilizzati quali: il DICOM, l’HL7 e il MIB.Essendo obiettivo principale di un sistema di radiologia digitale, quello di andare a dimensionare un sistema di digitalizzazione, tale argomento è stato trattato analizzando, in particolare, il problema della quantizzazione e del campionamento.
Ci si è particolarmente soffermati, poi, sui sistemi di comunicazione e archiviazione, studiando la rete di comunicazione e i tipi d’architettura utilizzati nel progetto di teleradiologia dell’ASL LE/2, valutando anche l’importanza della compressione dei dati nei processi comunicativi che riducono nettamente i tempi di trasmissione.Si è rivolta, inoltre, l’attenzione sui sistemi di sicurezza, relativi alla possibilità di impiegare le tecnologie informatiche e telematiche per la gestione delle informazioni prodotte all’interno delle strutture sanitarie, con particolare riferimento ai dati e alle immagini prodotte nel reparto di radiologia ed all’integrazione di questi con altri sistemi informativi. Un così vasto argomento è stato sviscerato in quattro sottoproblemi relativi all’ integrità dei dati, alla sicurezza fisica e logica della rete,all’autenticazione degli utenti e, infine, alla sicurezza relativa ai supporti di memorizzazione.Considerato, inoltre, che uno scopo fondamentale della digitalizzazione della radiologia è la possibilità di elaborare le immagini col fine di ricostruirle sia per renderle più rispondenti alle esigenze diagnostiche del medico radiologo sia per incrementarne il contenuto diagnostico, è stato dedicato un specifico paragrafo alle tecniche d’elaborazione delle immagini, focalizzando l’attenzione sui metodi di filtraggio d’immagini con rumore e verificando la correttezza di tali tecniche con l’ausilio del software “Matlab”. Proprio tramite esso,infatti,si è sviluppato un applicativo in grado di eliminare, mercè l’utilizzo di filtri di “deblocking artifacts”, il cosiddetto”blocking artifacts”, forma di distorsione dell’immagine creatasi con tecniche di compressione molto spinte.Per concludere tale analisi, si è studiato il sistema di teleradiologia dell’ASL LE/2, analizzando il pilastro fondamentale su cui esso si basa: cioè il sistema RIS /PACS, particolarizzando la trattazione sul flusso dei dati che attraversano ogni presidio.Per completezza, nel secondo capitolo, vi sono cenni sul concetto di telemedicina e relativa applicazione : ossia il teleconsulto, analizzandone, per entrambe, le problematiche di natura professionale, etica e medico-legale.Nel terzo capitolo, invece, sono state comparate le due tecniche di radiologia:quella analogica e quella digitale, sottolineando i vantaggi apportati dalla seconda in diversi ambiti: gestionale, biologico e diagnostico
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Informazioni tesi
Autore: | Daniela Corso |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Lecce |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria Informatica |
Relatore: | Lay-ekuakille Aimè |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 240 |
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