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L'e-commerce e la situazione italiana

Una tesi sul commercio elettronico ha necessariamente a che fare con una letteratura di settore quanto mai frammentata e disomogenea, specchio fedele della poca chiarezza negli standard e nelle definizioni: molti i rapporti di società di consulenza tesi a dimostrarne la crescita esponenziale, molti i Report ufficiali di istituzioni governative a sottolineare l’importanza di un quadro politico chiaro e ricco di incentivi a favore di questo nuovo mercato, ma poche le analisi approfondite e rigorose del fenomeno. Uno dei motivi a fondamento della tesi è proprio la necessità di riunire, scremare, ma soprattutto ricercare un filo logico in questo tipo di pubblicazioni.
Vero è che le potenzialità del commercio elettronico si sono rivelate immense. Il terzo capitolo include, a tal proposito, un riepilogo delle previsioni di crescita del settore effettuate dalle maggiori società di consulenza americane. I valori sono tali per cui l’e-commerce entro breve potrebbe rappresentare il 15 per cento delle vendite al dettaglio su scala globale e circa la metà di quelle ottenute con il direct marketing. In meno di dieci anni!
Numerose sono le aziende il cui valore è maturato dal nulla per poi incrementarsi, insieme al fatturato, a tassi di crescita impensabili, tant’è che alcune di esse hanno già sorpassato in capitalizzazione aziende storiche e consolidate sui mercati internazionali come Ford, Coca-Cola o Gillette. Ciò ha alimentato attese di crescita e di miglioramento della produttività, tanto da indurre la Borsa a speculazioni fortissime, nonché gli economisti a teorizzare la nascita di un nuovo ciclo economico. Ripercussioni in tal senso sono realtà di fatto nei mercati dei prodotti digitali o digitalizzabili (software, biglietti, musica) e dei servizi (home-banking, assicurazioni), direttamente trasmissibili in rete. Nei settori dei prodotti tangibili ricadute così marcate si avranno comunque a breve.
Fra le tematiche trattate, un posto a sé va ai benefici, soprattutto in termini di possibilità di estendere la propria dimensione d’azione su scala internazionale e di risparmiare tempo ottimizzando i processi. Parimenti importanti sono la possibilità di personalizzazione dell’offerta e la sua più efficiente aggregazione con la domanda.
Questioni da analizzare sono, invece, quelle relative alla presunta disintermediazione attuabile con la rete e al vantaggio competitivo dei first mover. Altro spazio è dedicato alle problematiche ancora aperte nel contesto in cui nasce l’e-commerce, quali la tariffazione, la sicurezza, la convergenza fra Internet e altre forme di comunicazione.
Infine, viene presa in esame una segmentazione geografica, dalla quale emergono le diversità esistenti tra le varie regioni del mondo (in particolare America ed Europa) sia a livello strutturale che politico, con particolare attenzione alla piccola/media impresa. In questa analisi, lo spazio maggiore è dato alla situazione italiana, analizzata alla luce delle tematiche considerate.
Fa seguito una serie di interviste rivolte ai rappresentanti di 13 tra le maggiori società di e-commerce avviate in Italia. Si tratta di (in ordine alfabetico): Banca Sella, Direct.it, Ducati, GeinaLLOYD, IBM, Il Sole-24 Ore, ItaliaOnLine, Kataweb, Peck, Poligrafica San Faustino, QXL.it, Siemens Informatica, Vitaminic. Tali testimonianze, provenienti da chi fa e-commerce, rappresentano il fulcro della tesi, in quanto permettono di verificare la validità delle teorie esposte.

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Introduzione _________________________________________________________________________________ 1 INTRODUZIONE Una tesi sul commercio elettronico ha necessariamente a che fare con una letteratura di settore quanto mai frammentata e disomogenea, specchio fedele della poca chiarezza negli standard e nelle definizioni: molti i rapporti di società di analisi e consulenza dimostranti la crescita esponenziale del mercato, molti i Report ufficiali da parte di istituzioni governative tesi a sottolineare l’importanza di un quadro politico chiaro, uniforme e pieno di incentivi verso l’e-commerce, ma poche le analisi approfondite e rigorose del fenomeno. Uno dei motivi primari dietro a questa tesi è proprio la necessità di riunire, scremare, amalgamare, ma soprattutto ricercare un filo logico in questo tipo di pubblicazioni: un lavoro che si è reso ancora più necessario quando ci siamo trovati davanti ad una vera e propria pletora di titoli, da parte dei più affermati quotidiani e periodici italiani, di un livello a dir poco esilarante. Ecco alcuni esempi scelti entro un arco temporale ristretto, tanto per regalare un sorriso prima di affrontare analisi, si spera, un po’ più serie: ξ da un lato, la stampa ‘trionfalistica’, che tenta di suscitare nel lettore il desiderio di conoscere Internet puntando su ciò che è più facilmente appetibile: il successo. ‘Fare soldi con Internet’ L’Espresso, 30/09/99; ‘Imprenditore su Internet a 12 anni’, Il Corriere della Sera, 06/10/99; ‘Vola la Borsa, più soldi, più lavoro. E’ ora di scommettere su Internet. Ecco le occasioni irripetibili’ Panorama, 18/11/99; ‘La classifica dei 40 miliardari under 40 pubblicata dalla rivista “Fortune” è un vero e proprio inno al successo del business “nuove tecnologie” servizio DoItYourNews- Nella Rete, per gli abbonati a Tin.it, ottobre 1999. Significativa è parsa anche la Mercedes V-class presentata allo SMAU ’99, in quanto dotata di esclusivo set di ufficio mobile IBM incorporato nell’autovettura sotto lo slogan ‘That’s e-business in automotive’

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Informazioni tesi

  Autore: Massimo Finazzi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1998-99
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria gestionale
  Relatore: Andrea Salanti
Coautore: Finazzi Roberto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 532

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