Deviazione di corpi celesti diretti verso la Terra
Calcoli orbitali con deviazione di corpi minori celesti in rotta di collisione con la Terra con algoritmo genetico.
Ogni civiltà umana ha interpretato e descritto gli avvenimenti meteoritici nell’arco della storia; “La morte che viene dal cielo” per gli indiani d’America, il castigo divino per gli antichi greci, la premonizione delle profezie e la causa delle principali disgrazie e pestilenze per le civiltà europee medioevali. Descrizioni più o meno catastrofiche che potremmo continuare a scrivere per pagine e pagine provenienti da ogni angolo della Terra. Dalle civiltà precolombiane agli antichi romani una cosa è certa, tutti loro si sono chiesti: “che cosa sta succedendo nel nostro cielo?”. Oggi, noi siamo in grado di dare alcune risposte a quelle domande. Sappiamo che lo Spazio, il nostro Sistema solare per cominciare, è composto da elementi quali il Sole, i Pianeti con i loro satelliti, gas interstellare e polveri spaziali. Sono però presenti anche una miriade di piccoli corpi celesti che col tempo abbiamo imparato a classificare come: comete, asteroidi (o pianetini) e meteoriti (o detriti spaziali). Le collisioni con questi corpi celesti non sono per niente eventi rari, anzi quotidianamente la terra è bersagliata da piccoli detriti spaziali che per lo più si disintegrano nell’atmosfera. Ciò che sono più rare sono le collisioni con corpi di dimensioni considerevoli che in epoche più remote hanno plasmato la Luna e la Terra: sulla prima gli effetti sono ancora ben visibili mentre su l’ultima l’erosione, la vegetazione e le evoluzioni morfologiche hanno cancellato i crateri ed i segni di quegli impatti. Si stima ancora oggi che sulla Terra, annualmente, entrino in collisione un numero variabile di meteoriti compreso tra i 500 ed i 2000, ma solo una piccolissima parte di essi riesce a toccare la superficie. Sempre grazie a calcoli statistici si stima un avvenimento significativo ogni 10-50 anni ed uno catastrofico ogni 20.000-50.000 anni.
Tra gli avvenimenti significativi consideriamo le piogge di meteoriti eccezionali, dovute a passaggi ravvicinati di Comete e Asteroidi, fenomeni che vanno a sommarsi alle ormai note e periodiche piogge di “stelle cadenti” che prendono il nome dal punto del cielo (chiamato radiante) da cui appaiono. Quando questi frammenti entrano nell’atmosfera si incendiano per attrito e formano la caratteristica scia della meteora. I frammenti più piccoli generalmente poi esplodono nell’atmosfera a causa della forte differenza di pressione e temperatura tra i due lati estremi del corpo. Il rallentamento del corpo dipende dal peso del meteorite, per esempio meteoriti fino a una tonnellata vengono decelerati fino alla velocità di caduta libera e se trovano un terreno soffice vi si conficcano senza grandi esplosioni; questi casi sono i preferiti per gli studiosi poiché il meteorite non si distrugge.
Il 30 giugno 1908 ci fu lo strano caso dell’evento Tunguska, in Siberia. Dopo tanti anni di ricerche e studi sembra che quell’impatto debba attribuirsi al nucleo di una cometa esaurita che esplose a pochi metri da terra producendo forse l’esplosione più grossa che l’uomo possa testimoniare (circa 20 Megatoni, cioè mille volte la bomba di Hiroshima).
Certo allora è stata distrutta una zona del diametro di 80 chilometri disabitata della Taiga, ma se fosse successo in una regione popolosa?
Allora è questa la domanda corretta da porci: Cosa possiamo fare per evitare queste collisioni?
Questi casi per quanto disastrosi non sono niente se paragonati al caso del “Meteor Crater” in Arizona del diametro di 1200 metri e profondo 170 di circa 20.000 anni fa. Oppure del gigantesco meteorite che 65 milioni di anni fa precipitò nello Yucatan oscurando l’intero Pianeta per anni, portando all’estinzione numerose specie di animali. Dobbiamo fare qualcosa per evitare che dallo Spazio profondo si prepari una minaccia che porti l’uomo all’estinzione proprio come i dinosauri del Cretaceo. Lo scopo di questa tesi sarà proprio dare alcune risposte concrete a questa domanda, pianificando una possibile missione di intercettazione e deviazione di pericolosi corpi celesti con l’obiettivo della salvaguardia della vita sul nostro pianeta.
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Informazioni tesi
Autore: | Luca Ficca |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Politecnico di Torino |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria aerospaziale e astronautica |
Relatore: | Lorenzo Casalino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 203 |
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