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Costruzione di una metodologia di supporto alle decisioni per la scelta del miglior sistema di raccolta differenziata da applicare in ambito urbano

La raccolta differenziata è un processo di separazione dei rifiuti a seconda dei materiali che li compongono.
Due sono le fasi importanti per l’’attuazione della raccolta differenziata: la progettazione e la decisione.
Lo scopo di questo articolo è l’ottimizzazione della raccolta differenziata ottenibile solo attraverso una profonda conoscenza dell’area in cui attuare la raccolta. L’idea è quella di creare una metodologia che sia di supporto ai tecnici, nella fase di contestualizzazione e progettazione del sistema di raccolta, e ai decisori politici nella fase di scelta della modalità di raccolta differenziata da applicare in ambito urbano.
Per sistemi di raccolta si intendono sia le modalità di raccolta che le attrezzature da conferire agli utenti.
La metodologia è stata sperimentata su alcune aree del Comune di Napoli; l’analisi e la rappresentazione dei dati territoriali, su cui si basa tale tecnica, sono stati effettuati grazie all’uso di software GIS.
Partendo dall’organizzazione della raccolta differenziata si è proceduto alla creazione della metodologia e alla sua calibrazione e verifica rispetto ad aree già sottoposte a raccolta differenziata nel Comune di Napoli. Infine, si è applicata la stessa a due zone del territorio napoletano estremamente diverse tra loro e che comportano problematiche dal punto di vista tecnico di non facile risoluzione: Fuorigrotta e i Decumani.
Dai risultati ottenuti risulta evidente come il metodo grazie alla sua concretezza, chiarezza espositiva, dinamicità, flessibilità, trasparenza ed efficienza potrebbe essere facilmente utilizzato per risolvere in tempi brevi la valutazione del sistema di raccolta ottimale per il territorio esaminato.

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Costruzione di una metodologia di supporto alle decisioni per la scelta del miglior sistema di raccolta differenziata da applicare in ambito urbano 1 Premessa Con il termine “rifiuto” si intende “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi” così come definito dall’Art.3 della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa ai rifiuti e ripresa anche dalla normativa italiana attraverso l’Art.10 del D.Lgs. n.205 del 2010 “Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive” che modifica l’Art.183 del D.Lgs. n.152 del 2006 “Norme in materia ambientale”. Il concetto di rifiuto esiste sin dalla preistoria come armi o utensili non più utili o resti di animali. Nel corso degli anni il termine ha iniziato ad inglobare una sempre maggiore quantità di sostanze, oggetti o materiali e di conseguenza sono iniziati i primi problemi legati al relativo smaltimento. Sin, quindi, dai tempi antichi si delineò un indissolubile legame tra rifiuti e smaltimento, tanto che gli Assiri, i Babilonesi, i Greci e i Romani cercarono soluzioni per allontanarli dalle loro città: discutere di rifiuti equivaleva a parlare di allontanamento di questi ultimi. In realtà, però, il problema dello smaltimento dei rifiuti, così come lo si intende oggi, è nato in seguito al crescente sviluppo demografico e principalmente tecnologico che si è avuto a partire dalla rivoluzione industriale. Quest’ultima ha completamente cambiato il volto del territorio per il noto fenomeno dell’abbandono delle campagne e il progressivo aumento demografico delle città; inoltre, l’introduzione di nuovi materiali e le innovazioni tecnologiche hanno incrementato i sino ad allora pochi scarti provenienti dal settore agricolo e domestico. Il maggior incremento di rifiuti lo si ottenne, però, negli anni del dopoguerra, ossia gli anni ‘50 e ‘60, nel cosiddetto periodo del “miracolo economico” che ha interessato i “paesi industrializzati” dell’emisfero occidentale del pianeta. In tale lasso di tempo si affermò sempre più la politica dell’“usa e getta” dovuta all’introduzione della plastica (non degradabile) e degli imballaggi nella catena di distribuzione dei prodotti alimentari e non. Ciò comportò un aumento quasi

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Informazioni tesi

  Autore: Sonia Di Dato
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria per l'ambiente e il territorio
  Relatore: Marialuce Stanganelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 300

FAQ

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