Comportamento delle dighe in terra soggette ad azioni sismiche

Introduzione Le dighe sono opere di sbarramento di valli e umi costruite per creare una riserva d’acqua utilizzabile per svariati scopi i cui principali sono: produrre energia mediante impianti idroelettrici; irrigare i campi per incrementare la produzione agricola; regolare le portate uviali in modo da moderare le piene a valle della diga; alimentare canali navigabili o acquedotti per uso potabile (previa de- purazione); per una combinazione dei precedenti. Se lo sbarramento non comporta un dislivello eccessivo (inferiore a 10 m) tecnicamente non si parla di diga ma di traversa uviale. In Italia le grandi dighe 1 sono 541 2 e sono soggette al controllo dello Stato che lo esercita tramite della Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrut- ture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le restanti dighe sono soggette al controllo delle Regioni. Il mantenimento delle condizioni di sicurezza di una diga in esercizio e estre- mamente rilevante in ragione dei danni che possono derivare da un eventuale cedimento strutturale. La storia ci insegna che l’energia che si accumula a monte dello sbarramento ha un’enorme capacit a distruttiva in grado di spazzare via interi paesi e con essi cancellare molte vite umane, di generare ingenti danni materiali in termini di distruzioni di abitazioni, edici desti- nati ad attivit a produttive, reti, raccolti e danni ambientali. Le fasi della progettazione, della realizzazione, della manutenzione, del con- trollo in esercizio e degli eventuali adeguamenti devono avvenire in modo da garantire condizioni di sicurezza particolarmente stringenti per le con- seguenze suddette. Tra le sollecitazioni che devono essere tenute in debita 1 Si deniscono grandi dighe quelle che superano i 15 metri di altezza o che determinano un volume superiore al 1.000.000 di metri cubi (DM 24 giugno 2014). 2 Dal sito istituzionale della Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche ed elettriche. 1