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Analisi delle prestazioni e dei sistemi di depurazione di impianti di termovalorizzazione

Questo elaborato parla del trattamento rifiuti tramite termovalorizzazione.
La termovalorizzazione rispetto all’ incenerimento presenta il vantaggio di recuperare energia elettrica e/o energia termica dalla combustione dei RSU (Rifiuti solidi urbani) o dei CDR (Combustibile da rifiuto).
Si sono presi in considerazione i termovalorizzatori della regione Emilia-Romagna i quali sono per l’esattezza Bologna, Modena, Ferrara, Rimini, Forlì, Reggio Emilia, Piacenza e il polo funzionante a CDR di Ravenna.
Nel primo capitolo sono analizzate le varie parti dell’impianto e le varie tecnologie disponibili, prestando maggiore attenzione ai forni e ai metodi di abbattimento degli inquinanti.
Nel secondo capitolo sono presentate le soluzioni adottate nei termovalorizzatori dell’Emilia-Romagna, analizzando potenzialità e calcolando il rendimento elettrico ottenuto.
Nel terzo capitolo è posta l’attenzione sulla Normativa vigente e viene presentato il Decreto Legge 133/2005, riportando gli articoli rilevanti al termovalorizzatore e gli articoli del decreto Ronchi del 1997 per le parti rimaste immutate.
Nel capitolo quarto abbiamo analizzato la parte riguardante i costi di investimento e unitari del processo di termovalorizzazione; abbiamo successivamente inserito il parametro rapporto qualità/prezzo e il fattore di scala sugli investimenti iniziali. Infine abbiamo confrontato questi parametri tra i vari termovalorizzatori.

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7 Capitolo 1 La Termovalorizzazione La termovalorizzazione, dopo il riuso e insieme al riciclaggio, è il mezzo migliore per non disperdere risorse e recuperare l’energia presente nei rifiuti. Fig 1.1: Interno camera di combustione impianto di incenerimento 1.1 Utilità e funzionamento del Termovalorizzatore I rifiuti sono costituiti essenzialmente da tre tipologie di sostanze combustibili  Frazione combustibile: rappresenta il 30-40% in peso del rifiuto ed è costituita da composti C, H, N e S, le cui reazioni elementari di combustione sono le seguenti: C + O 2  CO 2 (completa) C + ½ O 2 CO(incompleta) H 2 + ½ O 2  H 2 O N 2 + 3 O 2  2 NO 3 N 2 + 2 O 2  2 NO 2 N 2 + O 2  2 NO S + 3/2 O 2  SO 3 S + O 2  SO 2  Acqua: costituisce il 35-40% in peso del rifiuto e si trova sotto forma di umidità;  Inerti: sostanze che non dando reazioni di ossidazione non bruciano, costituisce circa il 25-30% del rifiuto in peso.

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Informazioni tesi

  Autore: Sandro Giusti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria chimica
  Relatore: Carlo Stramiggioli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

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Parole chiave

smaltimento
termovalorizzazione
depurazione
inceneritori
recupero energetico
impianti
trattamento fumi
termovalorizzatore
forni
combusione
dl 133/2005

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