Analisi dei modelli per l’analisi del contatto fra osso e protesi

1 INTRODUZIONE La stabilità primaria rappresenta un requisito indispensabile per la buona riuscita di un impianto. Per compiere una simile operazione l’impiego dei F.E.M. risulta vantaggioso al fine di simulare in modo efficiente e valido il contatto tra protesi e osso. In questo studio, ho voluto comparare e confrontare la funzione e i ruoli di alcuni impianti endossei, analizzandone i principi biomeccanici utilizzati. L’analisi del contatto è una delle principali preoccupazioni, a causa della non linearità e difficoltà nel predire il comportamento dei corpi che entrano ed escono in contatto. Nel capitolo 1 è stato studiato in generale l’osso umano, analizzandolo da un punto di vista morfologico e descrivendone i diversi tipi di frattura a cui è soggetto. Nel corso del secondo capitolo si è passati ad analizzare il concetto di biocompatibilità, esaminando i materiali e i mezzi di sintesi che vengono immessi nel corpo umano. In particolare, si è discusso della funzione di base di placche e viti, facendo un distinguo tra i principi biomeccanici alla base di quelle a bloccaggio da quelle dinamiche. Nel corso del capitolo 3, partendo da un esame veloce e generale dell’analisi F.E.M., sono stati esaminati alcuni modelli per lo studio di diversi tipi di contatto. Il primo modello analizzato è un modello geometrico discretizzato per lo studio del contatto sia rigido che dinamico tra osso e placca e placca e vite. Poi, è stata realizzata una simulazione assiale simmetrica 2D su tre diversi impianti (A,B e C) in condizioni di osteointegrazione perfetta prima, e di osteointegrazione