Modelli organizzativi di prevenzione dei reati e corporate governance

<br/><b>Premessa</b>
<br/>
Decreto legislativo n. 231/2001 e criminalit&agrave; d'impresa: breve analisi storica<br/>
<br/><b>Capitolo primo: analisi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231</b>
<br/>
1.1 Il decreto legislativo n. 231/2001: la responsabilit&agrave; ''amministrativa'' delle persone giuridiche. Societas delinquere potest?<br/>
1.2 I criteri di ascrizione della responsabilit&agrave; all'ente<br/>
1.3 L'individuazione dei soggetti agenti<br/>
1.3.a I soggetti in posizione apicale<br/>
1.3.b I soggetti sottoposti<br/>
1.4 Il criterio di imputazione oggettiva<br/>
1.5 I modelli di organizzazione aziendale: cenni e rinvio<br/>
1.5.a Efficacia esimente e reati degli apicali: art. 6 del decreto<br/>
1.5.b Efficacia esimente e reati dei sottoposti: art. 7 del decreto<br/>
1.6 Le sanzioni previste dal d. lgs. n. 231/2001<br/>
1.7 I reati presupposto<br/>
<br/><b>Capitolo secondo: i modelli organizzativi</b>
<br/>
2.1 I modelli penal-preventivi ex d. lgs. n. 231/2001: efficacia esimente<br/>
2.2 I modelli organizzativi e il giudizio di idoneit&agrave; del giudice<br/>
2.3 I modelli organizzativi e la teoria del rischio accettabile<br/>
2.4 La composizione del modello organizzativo<br/>
2.5 L'iter di elaborazione di un modello organizzativo<br/>
2.6 I codici di comportamento<br/>
2.7 Le linee guida di confindustria: la costruzione dei modelli<br/>
2.8 Le linee guida di abi: panoramica<br/>
2.8.a Il contenuto del codice comportamentale adottato dall'Abi<br/>
<br/><b>Capitolo terzo: il d. lgs. n. 231/2001 e la corporate governance </b>
<br/>
3.1 La realt&agrave; imprenditoriale italiana precedente alla riforma societaria del 2003<br/>
3.2 La realt&agrave; imprenditoriale italiana successiva alla riforma societaria del 2003<br/>
3.3 Collegamento tra il diritto societario e il d. lgs. n. 231/2001:l'adeguatezza del modello organizzativo<br/>
3.4 Obbligatoriet&agrave; del modello e sua adozione<br/>
3.5 Le societ&agrave; appartenenti al c.d. segmento star<br/>
3.6 Doveri derivanti dall'applicazione del decreto n. 231/2001 e responsabilit&agrave; degli amministratori e dei sindaci<br/>
3.7 La responsabilit&agrave; verso i creditori sociali<br/>
3.8 I modelli amministrativi opzionali<br/>
3.8.a Il sistema dualistico<br/>
3.8.b Il sistema monistico<br/>
<br/><b>Capitolo quarto: l'organismo di vigilanza e la corporate governance</b>
<br/>
4.1 L'organismo di vigilanza previsto dal decreto n. 231/2001: gli aspetti generali<br/>
4.2 L'organismo di vigilanza previsto dal decreto n. 231/2001: i requisiti richiesti<br/>
4.3 L'organismo di vigilanza previsto dal decreto n. 231/2001: le competenze e i poteri<br/>
4.5 L'organismo di vigilanza: collocazione interna o esterna rispetto all'ente?<br/>
4.6 L'organismo di vigilanza: le sue probabili collocazioni all'interno ed all'esterno dell'ente<br/>
4.6.a OdV e organo gestorio<br/>
4.6.b OdV e collegio sindacale<br/>
4.6.c OdV e consiglio di sorveglianza<br/>
4.6.d OdV e comitato di controllo sulla gestione<br/>
4.6.e OdV e funzioni interne aziendali<br/>
4.6.f OdV e internal auditing<br/>
4.6.g OdV e comitato di controllo interno<br/>
4.6.h OdV e outsourcing<br/>
4.6.i OdV come organismo creato ex novo<br/>
4.7 L'aggiornamento del modello: distribuzione delle competenze tra l'organo amministrativo e l'organismo di controllo<br/>
4.8 La responsabilit&agrave; dell'Odv per il mancato rispetto dell'obbligo di curare l'aggiornamento del modello<br/>
<br/><b>Conclusioni</b>
<br/>
<br/><b>Bibliografia</b>
<br/>