Andrej Zdanov e la fine della ''grande speranza''. Origine e premesse della campagna ideologica zdanoviana nell'attività dell’Amministrazione propaganda e agitazione del partito comunista sovietico. 1941-1946

<br><b>0. Introduzione</b><br/>
<br><b>1. Parte Prima. Alle origini della speranza: l'attivit&agrave; dell'Amministrazione propaganda e agitazione dai primi anni del conflitto alla fine del 1945</b><br/>
1.1.	Il silenzio dell'ideologia: partito e apparato propagandistico nei primi anni del conflitto<br/>
1.1.1.	Declino di Zdanov e rapida ascesa di Scerbakov<br/>
1.1.2. 	''Crisi'' dell'Amministrazione propaganda e agitazione<br/>
1.1.3.	L'impatto della guerra sul lavoro politico e sui contenuti della propaganda: primum vivere <br/>
1.1.4. 	Tutto per il fronte e per l'alleanza militare: l'ideologia pu&ograve; attendere  <br/>
1.1.5.	Britanskaja Chronika e Britanskij Sojuznik, nuovi organi ''ufficiali'' di informazione<br/>
1.1.6. 	Il controllo sulla letteratura nei primi anni del conflitto<br/>
1.1.7. 	Scompaiono la critica e l'autocritica, rimane la censura<br/>
1.1.8. 	Considerazioni conclusive<br/>
1.2.	1943, primi segnali di ripresa del partito e del controllo ideologico<br/>
1.2.1.	Il rilancio della propaganda nelle campagne e nelle zone liberate<br/>
1.2.2. 	''Il partito di lenin e di Stalin &egrave; la vera sorgente della forza del popolo sovietico''<br/>
1.2.3.	Contro la ''falsa rappresentazione della vita sovietica'': prime schermaglie tra il partito e l'intelligencija. Il cinema<br/>
1.2.4. 	Ancora contro la ''falsa rappresentazione della vita sovietica'': il caso della letteratura<br/>
1.2.5.	Zoscenko &egrave; gi&agrave; pi&ugrave; di un sorvegliato speciale<br/>
1.2.6.	Considerazioni conclusive<br/>
1.3.	1944: il paese &egrave; salvo, occorre salvare il regime<br/>
1.3.1.	Si intensifica l'attacco alla letteratura non patriottica: ''...demolite Zoscenko sino all'ultima riga''<br/>
1.3.2.	Neobarocco contro realismo socialista: nuove conseguenze del silenzio della ideologia<br/>
1.3.3.	Scerbakov punta alla normalizzazione sul fronte ideologico: ''...se non basta la persuasione useremo altri mezzi''<br/>
1.3.4.	L'Agitprop codifica la poetica del patriottismo sovietico<br/>
1.3.5.	Ritorno al XVIII Congresso: verso il ripristino della priorit&agrave; ideologica nel lavoro del partito<br/>
1.3.6.	La giusta interpretazione della filosofia tedesca <br/>
1.3.7.	La giusta interpretazione della storia russa<br/>
1.3.8.	Scetticismo, amarezza e (poche) speranze: le risposte degli scrittori alla nuova politica culturale del partito<br/>
1.3.9.	A Helsinki passando da Mosca: breve rientro e nuovo allontanamento di Zdanov dai vertici del potere<br/>
1.3.10.	Il partito non deve abbassare la guardia nei confronti dell'ideologia borghese: torna l'incubo dell'accerchiamento capitalistico<br/>
1.3.11.	Considerazioni conclusive<br/>
1.4.	1945, un anno di attesa (e di nuove illusioni?)<br/>
1.4.1.	Partito e ideologia orfani per un'estate: la vittoria &egrave; di Stalin e del popolo russo <br/>
1.4.2.	Confuse direttive per la letteratura del dopoguerra, nasce la teoria del simbolismo socialista<br/>
1.4.3.	''Noi abbiamo combattuto, ci siamo battuti, dateci la libert&agrave; di parola!''<br/>
1.4.4.	Prime tesi per un nuovo programma: quasi un manifesto della politica zdanoviana<br/>
1.4.5.	Il lancio della campagna elettorale<br/>
1.4.6.	Considerazioni conclusive<br/>
<br><b>2. Parte Seconda. L'ascesa di Zdanov e la morte della speranza: dalla riconversione del regime sovietico alla campagna ideologica dell'agosto 1946</b><br/>
2.1.	Primavera 1946, l'apogeo della politica e dell'influenza di Zdanov<br/>
2.1.1.	Inizia il confronto sulla riconversione politica del regime: Zdanov propone al paese il modello di Leningrado<br/>
2.1.2.	Il Plenum di Marzo e il lancio del piano quinquennale: un equilibrio instabile in attesa del rilancio del partito comunista<br/>
2.1.3.	Lo ''scambio di opinioni'' del 13 aprile: l'Agitprop come volano per il consolidamento del regime<br/>
2.1.4.	Per una critica bolscevica, contro la penetrazione di idee borghesi: le direttive di Stalin nel programma di Zdanov per l'Agitprop<br/>
2.1.5.	Dall'eroismo bellico alla mobilitazione civile: decolla la campagna propagandistica <br/>
2.1.6.	Maggio-luglio 1946: la cacciata di Malenkov e il trionfo di Zdanov<br/>
2.1.7.	Il compendio del progetto per la riconversione politica del regime sul primo numero di Cultura e vita<br/>
2.1.8.	Considerazioni conclusive<br/>
2.2.	Agosto 1946: la rivincita di Malenkov scatena la prima campagna ideologica del dopoguerra<br/>
2.2.1.	9 agosto 1946, si apre all'improvviso il processo ai gior-nali letterari di Leningrado<br/>
2.2.2.	Malenkov assedia il partito di Leningrado: Zoscenko (inconsapevole) &egrave; il suo cavallo di Troia<br/>
2.2.3.	L'intervento conclusivo di Stalin e la risoluzione del 14 agosto: la fine delle speranze e l'inizio dell'''affare di Leningrado''<br/>
2.2.4.	Di nuovo contro la ''falsa rappresentazione'' della realt&agrave; sovietica e della storia russa: il partito giudica il cinema sovietico del primo dopoguerra<br/>
2.2.5.	''Il teatro borghese avvelena la coscienza dei cittadini'': l'Occidente viene cacciato dai palcoscenici sovietici<br/>
2.2.6.	''Educhiamo i giovani a difendere il socialismo''; rimproveri e stimoli al partito di Leningrado nell'intervento di Zdanov del 15 agosto<br/>
2.2.7.	''Finita la guerra, tutto &egrave; pi&ugrave; complicato'': Zdanov illustra il mandato per la riconversione ottenuto da Stalin <br/>
2.2.8.	Considerazioni conclusive<br/>
<br><b>3. Fonti e bibliografia</b><br/>