Percezione dell’immagine corporea e sport in relazione ai fattori di rischio per lo sviluppo dei Disturbi del Comportamento Alimentare
Sport e alimentazione, un binomio imprescindibile per il mantenimento ed il miglioramento della salute per la maggioranza delle persone, ma anche per l’incremento delle prestazioni per gli atleti d’élite. Senza una adeguata alimentazione associata all’allenamento non si possono raggiungere risultati d’eccellenza nelle prestazioni sportive.
In tutti i piani alimentari proposti oggigiorno è sempre presente la postilla finale con “si consiglia una adeguata attività fisica”.
Lo sport quindi fa bene, come fa bene la corretta alimentazione.
Sono terminate da qualche mese le olimpiadi a Rio de Janeiro e su tutti i media siamo stati bombardati da video ed immagini degli atleti che sfoggiavano fisici pressoché perfetti, frutto di anni di sacrifici in palestra ed a tavola, nonostante sia indubbia una componente genetica che li predispone a quell’attività.
In alcune discipline le forme corporee e la magrezza sono fondamentali per poter eccellere. Basti pensare solamente alla lotta in cui le varie categorie di gara sono divise per peso. C’è quindi un’attenzione particolare al raggiungimento di peso e forme specifiche.
Nell’estate del 2016 Eleonora Abbagnato, una delle ballerine più famose del panorama italiano ed internazionale, rilasciò un’intervista ad un settimanale in cui riproponeva il tema “anoressia e danza” dichiarando che questo disturbo nella danza è molto raro. Su questo stesso argomento si espose l’ex ballerina solista della Scala di Milano Mariafrancesca Garritano nel 2012, quando scrisse un libro di denuncia sul mondo del ballo, dichiarando che “una ballerina su cinque della Scala soffre di anoressia”.
Per questo fu licenziata dalla direzione del teatro milanese.
Dove troviamo quindi la “verità”?
Può quindi lo sport diventare un fattore di rischio per lo sviluppo di un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA)?
Non tutti i DCA si possono associare allo sport, in questo elaborato mi riferirò specialmente ad Anoressia Nervosa (AN) e Bulimia Nervosa (BN). Meritano menzione anche bigoressia ed ortoressia, ma classicamente non rientrano nei DCA in quanto non sono attualmente riconosciuti dal DSM-5, che è il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, punto di riferimento per la diagnosi e la descrizione di queste patologie.
Una delle caratteristiche essenziali dell’AN è la “presenza di una significativa alterazione della percezione di sé relativa al peso e alla forma del corpo”, mentre una delle caratteristiche della BN è “livelli di autostima indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo”.
Entrambe queste patologie danno quindi un’alterata percezione dell’immagine corporea nei soggetti affetti.
Con questo lavoro ho cercato quindi di scoprire, sottoponendo un test di valutazione dell’immagine corporea (Body Uneasiness Test, BUT) ad adolescenti e ragazzi di varie discipline sportive, se all’interno del mondo sportivo fosse presente una componente di rischio per lo sviluppo di DCA. Tutto questo per capire se potrebbe essere utile o necessario l’intervento nutrizionale da parte di personale esperto e qualificato all’interno delle varie società sportive al fine di prevenire lo sviluppo di queste patologie e nello stesso tempo di incrementare la performance.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Vanini |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università Telematica San Raffaele Roma |
Corso: | Scienze della Nutrizione Umana |
Relatore: | Massimiliano Caprio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 96 |
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