Recupero di smalti ceramici dai fanghi di scarico del reparto di smalteria di una industria ceramica: il caso Castelvetro
L'industria Ceramica mondiale, produttrice di piastrelle e materiali da rivestimento, vede come propri leader le aziende del comprensorio industriale modenese reggiano. Questa posizione dominante è mantenuta al giorno d'oggi anche grazie a continue innovazioni tecnologiche che devono tener conto delle evoluzioni dei vari ambienti in cui le imprese si muovono. La continua ricerca di prodotti di elevata qualità a costi sempre più ridotti rende infatti superate le tecnologie utilizzate fino a pochi anni or sono.
Come è stato evidenziato da uno dei responsabili dell'azienda dove ho svolto gran parte del lavoro preparatorio alla mia tesi, una delle principali fonti di costo consiste nell'acquisto di smalti, cioè in quel materiale che viene distribuito sulla superficie delle mattonelle e che, dopo il processo di cottura, ne diviene il rivestimento finale. Paradossalmente la parte del ciclo tecnologico in cui avviene la distribuzione degli smalti è quella ci sono state minori innovazioni tecnologiche. In questa fase della lavorazione si hanno ancora oggi grosse perdite di smalti e di acqua, a causa della necessità di dover lavare frequentemente i dispositivi di smaltatura. Infatti un altro fattore critico per la produzione ceramica è costituito dalle risorse idriche.
Per fornire un'idea approssimativa delle dimensioni del problema si pensi che per una azienda di medie dimensioni (160 Mld di fatturato annuo) le perdite in smalti superano i 600 milioni di lire e le perdite di acqua sono comprese tra i 4000 e i 6000 metri cubi all'anno.
Col mio lavoro ho analizzato il problema è ho individuato una possibile soluzione introducendo in ceramica l'utilizzo di idrocicloni per il trattamento dei fanghi di lavaggio, allo scopo di recuperare smalti e acqua.
Dopo opportune verifiche la soluzione non solo è risultata soddisfacente dal punto di vista tecnico, ma anche economicamente vantaggiosa.
Oltre al contributo tecnico la tesi fornisce uno strumento per ridurre l'impatto ambientale, senza costi aggiuntivi.
Nell'introduzione della tesi viene descritto il problema della perdita di smalti e acqua nel reparto di smaltatura di un industria ceramica e i costi economici e ambientali che esso comporta. Si fornisce inoltre un breve panorama dell'industria ceramica.
Il primo capitolo contiene una descrizione dell'azienda Ceramiche Castelvetro, in cui si è svolta parte della tesi. Particolare importanza ha la descrizione del reparto di smaltatura, soprattutto per chi non conosce l'industria ceramica.
Nel secondo capitolo si descrivono le analisi svolte in laboratorio, gli strumenti utilizzati e si forniscono i risultati delle stesse.
Il terzo capitolo, fulcro della tesi, dopo la descrizione di due possibili dispositivi per risolvere il problema (una centrifuga e un idrociclone), vede l'interpretazione dei risultati ottenuti nelle prove su dette macchine: si evidenzia quindi la possibilità di utilizzare efficacemente gli idrocicloni per trattare i fanghi ceramici.
Nel quarto capitolo si cerca di dare un significato economico e ambientale ai risultati ottenuti nel caso della Ceramiche Castelvetro (stabilimento CCV3) e poi si estendono le considerazioni a tutta l'industria ceramica.
Si evidenzia come nello stabilimento CCV3 sia possibile recuperare metà degli smalti perduti in modo vantaggioso, come era negli obiettivi.
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Informazioni tesi
Autore: | Matteo Senni Guidotti Magnani |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1999-00 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria gestionale |
Relatore: | Fulvio Ciancabilla |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 319 |
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