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Giochi pericolosi: la comunicazione di crisi Mattel

Esistono giochi e giochi. I "giochi pericolosi", in questo caso, sono sia giocattoli oggetto di una delle più grandi crisi che Mattel abbia attraversato (quella dell'agosto 2007), sia i "giochi metodologici" attraverso i quali la stessa ha gestito la sua crisi.
La tesi è un'analisi (metodologica, sociologica, mediatica, cronologica e di confronto tra la situazione negli Stati Uniti e quella in Italia) delle tattiche e delle strategie di gestione della comunicazione, dei metodi, delle preziose alleanze per poter vincere anche contro l'evidenza dei fatti e non perdere, grazie al perfetto uso della parola (implicita ed esplicita), credibilità e reputazione agli occhi del proprio consumatore.
Figura del leader, brand image, media, gestione dell'imprevisto più pericoloso anche a costo di rimetterci la faccia: crisi come pericolo o come opportunità? Giochamoci questa partita.

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1 INTRODUZIONE: LA METAFORA DEL GIOCO Giochi pericolosi: la comunicazione della crisi Mattel. Perché questo titolo? Bé, per giocare. Perché infondo, di giocattoli si tratta. Eppure esistono giochi e giochi. Giochi didattici, di ruolo, d’intrattenimento, interattivi. E pericolosi. I giochi pericolosi a cui mi riferisco non sono giocattoli da passarsi tra una mano e l’altra, da prestare e restituire, anzi: forse qualcuno li presterebbe volentieri, me nessuno li prenderebbe. Ci sono giochi e giochi e con quelli pericolosi non si scherza. Ebbene, i miei “giochi pericolosi” sono sia l’oggetto della crisi di un leader nel mercato dei giocattoli, tale Mattel, sia gli “scherzetti” che la stessa azienda ha giocato per potersi tirare fuori dalla crisi più grande in cui sia mai finita negli ultimi 10 anni. Tuttavia, se è vero che è pericoloso giocare con la sicurezza dei bambini per scopi principalmente economici, è altrettanto vero che lo strumento principale per difendersi è la parola. La Parola, come qualsiasi altro termine, è dotata di una propria sacralità: ogniqualvolta noi affermiamo qualcosa, dobbiamo essere consapevoli del suo significato e del fine che esso può farci raggiungere. La Parola, come ogni cosa sacra, deve essere maneggiata con cura, dosata, coccolata in un certo senso: tutto ciò che è sacro dà potere e il potere può diventare difficile da gestire, se sfugge di mano. Perciò, anche parlare, informare, comunicare può diventare un gioco pericoloso. Ma entriamo nel vivo del caso Mattel: perché ho scelto questa azienda? Innanzitutto, per il suo particolare consumatore-tipo: il bambino. Egli non si può difendere, è sperimentatore di qualsiasi oggetto gli finisca in mano, non è

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Laura Cigardi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Comunicazione Politica e Sociale
  Relatore: Franco Carlo Guzzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 224

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