Skip to content

Il passaggio generazionale nelle imprese familiari: crisi o opportunità? Caso di studio: Orsero S.p.A.

Il presente elaborato si propone l'obiettivo di analizzare quello che è uno dei momenti più delicati della vita delle imprese a conduzione familiare, vale a dire il passaggio generazionale.
Nello specifico si osserverà uno specifico caso aziendale in cui il passaggio del timone ha causato non pochi problemi all'attività operativa, compromettendone l'efficienza e minando, quindi, la solidità delle imprese stesse.
Si vuole, però, comprendere se il ricambio generazionale è stato la causa alla base della crisi aziendale o se ha solo aggravato quella che era già una situazione di precario equilibrio.
In Italia, le società a conduzione familiare rappresentano da sempre un punto fermo dell'economia. Si tratta, infatti, della classe di imprese maggiormente diffuse nel nostro territorio e che più contribuiscono al prodotto interno lordo.
Infatti, così come si evince dall'indagine annuale Unioncamere – Mediobanca : negli ultimi due decenni le PMI familiari hanno consolidato la propria posizione di rilievo nella manifattura italiana, con un valore aggiunto cresciuto dal 12,4 al 18,6%, il fatturato dal 14,6 al 19,8%, l'export dal 15,6 al 18,7%.
Oltre il 62% del valore aggiunto prodotto da queste imprese è legato al "Made in Italy" , in gran parte convogliato nel export visto che quasi il 90% delle medie imprese esporta destinando il 48% del fatturato ai mercati esteri. Ciononostante, la base produttiva resta impiantata sul territorio italico: infatti, ogni 10 siti produttivi, solo due sono all'estero (nella maggior parte dei casi nell'Unione Europea o in Nord America);
Pertanto la rilevanza del fenomeno appare chiara ed evidente, basti pensare, infatti, che, secondo i dati forniti da OPTA, il 93% delle imprese italiane iscritte alla Camera di Commercio sono di tipo familiare, contro una media europea del 50%.
Per di più, oltre la metà di queste family business dovrà affrontare nel prossimo futuro una transazione generazionale.
Continuando ad osservare quelli che sono i dati OPTA si scopre che un fallimento ogni dieci deriva dalla mancata pianificazione e gestione del passaggio generazionale.
Se ciò non bastasse, entro 5 anni dal passaggio dalla prima alla seconda generazione oltre due terzi delle aziende scompaiono ed il processo che porta al ricambio generazionale coincide con la fine della realtà aziendale nel 30% dei casi .
Ciò, del resto, accade quando il complesso aziendale deve fronteggiare tale passaggio senza l'adeguata e tempestiva preparazione di un piano per la successione. Questo processo di programmazione deficitario o frettoloso tende a danneggiare l'equilibrio interno della governance, compromettendo lo sviluppo della società stessa.
Chiaramente, gran parte di questi numeri si riferiscono a piccole e microimprese che per mancanza di risorse o per la scarsa managerializzazione dei vertici non riescono a fronteggiare efficacemente le sfide che questo particolare momento del ciclo di vita dell'azienda porta con sé.
Tuttavia, è bene precisare che, negli anni, molte grandi aziende italiane hanno, a loro volta, vissuto dei passaggi generazionali a dir poco turbolenti.
Basti pensare alla famiglia Caprotti che per oltre un decennio ha visto fronteggiarsi padre e figlio per il controllo del colosso Esselunga, passando ai Benetton dove Alessandro, figlio del patriarca Luciano ha fin dalla sua nomina dovuto fronteggiare le diverse correnti di pensiero dello zio Gilberto.
Ed è proprio in relazione ad episodi di cronaca come quelli citati, che si è deciso di approfondire il caso di una grande realtà industriale italiana che, negli ultimi anni, ha sofferto a causa di un passaggio generazionale non ottimamente gestito, la Orsero S.p.a.
L'obiettivo finale sarà, dunque, andare a determinare se la "malapianta del nepotismo " dei vertici aziendali abbia avuto un ruolo in questo specifico caso di crisi e si valuteranno, al contempo, le strategie che il management ha intrapreso per provare la risalita.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
NTRODUZIONE Il presente elaborato si propone l’obiettivo di analizzare quello che è uno dei momenti più delicati della vita delle imprese a conduzione familiare, vale a dire il passaggio generazionale. Nello specifico si osserverà uno specifico caso aziendale in cui il passaggio del timone ha causato non pochi problemi all’attività operativa, compromettendone l’efficienza e minando, quindi, la solidità delle imprese stesse. Si vuole, però, comprendere se il ricambio generazionale è stato la causa alla base della crisi aziendale o se ha solo aggravato quella che era già una situazione di precario equilibrio. In Italia, le società a conduzione familiare rappresentano da sempre un punto fermo dell’economia. Si tratta, infatti, della classe di imprese maggiormente diffuse nel nostro territorio e che più contribuiscono al prodotto interno lordo. Infatti, così come si evince dall’indagine annuale Unioncamere – Mediobanca : negli 1 ultimi due decenni le PMI familiari hanno consolidato la propria posizione di rilievo nella manifattura italiana, con un valore aggiunto cresciuto dal 12,4 al 18,6%, il fatturato dal 14,6 al 19,8%, l’export dal 15,6 al 18,7%. Oltre il 62% del valore aggiunto prodotto da queste imprese è legato al “Made in Italy” , in gran parte convogliato nel export visto che quasi il 90% delle medie 2 imprese esporta destinando il 48% del fatturato ai mercati esteri. Ciononostante, la base produttiva resta impiantata sul territorio italico: infatti, ogni 10 siti produttivi, solo due sono all’estero (nella maggior parte dei casi nell’Unione Europea o in Nord America); Pertanto la rilevanza del fenomeno appare chiara ed evidente, basti pensare, infatti, che, secondo i dati forniti da OPTA, il 93% delle imprese italiane iscritte alla Camera di Commercio sono di tipo familiare, contro una media europea del 50%. 17 a edizione dell’indagine annuale sulle medie imprese italiane (da Novembre 2020) 1 Made in Italy è un'indicazione di provenienza che indica l'origine di un bene in base alle disposizioni 2 comunitarie in materia di origine non preferenziale di un prodo o ed in questo caso riferite ai prodo che hanno origine in Italia. Secondo uno studio di mercato realizzato da Sta sta in Made-In-Country-Index (MICI) 2017, e pubblicato da Forbes il 27/03/2017, Made in Italy oggi è censito al 7º posto in termini di reputazione tra i consumatori di tu o il mondo. KPMG, censiva nel 2012 il Made in Italy quale terzo marchio al mondo per notorietà dopo Coca Cola e Visa. 3

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi