Skip to content

La Legge 19 febbraio 2004, n. 40 “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”

UN PO’ DI STORIA
È almeno dal 18° secolo che la scienza si interessa e studia delle tecniche per risolvere il problema della sterilità di coppia: casi documentati di procreazione assistita si hanno fin dal 19° secolo, per «esplodere» poi, letteralmente, durante la seconda guerra mondiale, allorquando molti soldati americani al fronte inviarono il proprio sperma alla moglie allo scopo di fecondarla artificialmente.
Parallelamente alla diffusione cominciarono le critiche, i processi, le proposte di legge per porre un freno alla pratica. Il progresso, tuttavia, correva più veloce delle polemiche e il 25 luglio 1978 nacque Louise Brown (passata alla storia come la prima «bambina in provetta») grazie alla fecondazione in vitro.
TECNICHE E SITUAZIONI
Oggi l’ulteriore miglioramento negli studi della fecondazione assistita ha portato alla nascita di decine di metodologie diverse.
La fecondazione può essere attuata in vivo (direttamente nel corpo della donna) o in vitro (extracorporea, in breve FIVET): si parla di fecondazione omologa (AIH) quando il seme appartiene al partner della donna e di fecondazione eterologa (AID) quando il seme proviene da un donatore esterno alla coppia.
Mentre già con la fecondazione omologa si pone un problema a livello legislativo («cosa si intende per “coppia”?»), quella eterologa può produrre situazioni variegate che non sempre vengono accettate: esemplificando al massimo, i problemi nascono soprattutto dall’eventuale anonimato del donatore, dall’inseminazione post-mortem e dalla richiesta formulata da una donna sola o anziana o da una coppia lesbica.
LA LEGGE 40/2004
Nel marzo 2002 le proposte di legge della maggioranza sono state unificate e presentate per la discussione alla Commissione Affari Sociali della Camera. Il 18 giugno 2002 la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge con piccoli aggiustamenti. Forti le proteste dentro e fuori palazzo Madama contro il provvedimento: anche l’UAAR è scesa in piazza per manifestare la propria contrarietà. A dicembre 2003 il testo è stato approvato anche dal Senato (clicca qui per un interessante dossier inviato dall’associazione Mamme On Line ai senatori) e ha avuto l’approvazione definitiva dalla Camera dei Deputati nel febbraio 2004.
La proposta formulata è particolarmente arretrata, una delle più retrograde del pianeta: esclude la fecondazione eterologa, limita la fecondazione assistita alle coppie eterosessuali in età fertile e solo in presenza di accertata sterilità o infertilità, vieta il congelamento degli embrioni; assicura i diritti del concepito ma costringe la madre a subire l’impianto anche degli embrioni malati; vieta la ricerca scientifica sugli embrioni; ammette l’obiezione di coscienza. Clicca qui per il testo completo della legge 40.
L’assurdità di tali norme è stata presto portata alla luce dai casi di cronaca. Con una sentenza del maggio 2004 il Tribunale di Catania ha respinto la richiesta di una coppia di coniugi (portatori sani di betatalassemia) di impiantare solo embrioni sani: secondo il giudice Felice Lima «gli ovuli fecondati vanno impiantati, anche se c’è il rischio che possano essere portatori di malattie genetiche». Un’altra coppia ha quindi preferito recarsi a Istanbul (Turchia) per permettere alla madre di essere fecondata con gli embrioni “sani”, in grado di salvare il figlio talassemico. Le coppie che si rivolgono ai centri italiani sono drasticamente calate di numero, mentre sono letteralmente esplosi i cosiddetti “viaggi della speranza”.
REFERENDUM
Le forze laiche italiane, subito dopo l’introduzione della nuova legge, hanno avviato la raccolta di firme per chiedere cinque referendum abrogativi, totalmente o parzialmente, della legge 40. La raccolta di firme è stata coronata da successo. I cinque quesiti riguardano: l’abrogazione totale della legge 40; l’abrogazione delle norme che vietano la ricerca scientifica; l’abrogazione delle norme che mettono a repentaglio la salute della donna; l’abrogazione delle norme che equiparano i diritti del concepito a quelli della donna; l’abrogazione delle norme che vietano la fecondazione eterologa.
Clicca qui per maggiori dettagli.
Il 5 gennaio 2005, il Governo ha deciso di ricorrere davanti alla Corte Costituzionale contro il referendum, sollevando un vespaio di polemiche. Il 13 gennaio la Consulta ha ammesso quattro referendum su cinque, bocciando solo il quesito che richiedeva l’abrogazione totale della legge. Salvo provvedimenti legislativi in extremis, la consultazione si terrà nella primavera del 2005.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
PREMESSA a) UN PO’ DI STORIA È almeno dal XVIII secolo che la scienza si interessa e studia le tecniche per risolvere il problema della sterilità di coppia: casi documentati di procreazione assistita si hanno fin dal XIX secolo, per «esplodere» poi, letteralmente, durante la seconda guerra mondiale, allorquando molti soldati americani al fronte, inviarono il proprio sperma alle mogli allo scopo di fecondarle artificialmente. Parallelamente alla diffusione cominciarono le critiche, i processi, le proposte di legge per porre un freno alla pratica. Il progresso, tuttavia, correva più veloce delle polemiche e il 25 luglio 1978 nacque Louise Brown (passata alla storia come la prima «bambina in provetta») grazie alla fecondazione in vitro. Questa nascita, risultato di anni di ricerca di P. Edwards (embriologo) e P. Steptoe (ginecologo), ha rappresentato il punto di partenza di una nuova era nel settore della procreazione umana medicalmente assistita. Per la prima volta si disponeva di un mezzo (palliativo e non terapeutico) per porre rimedio alla frustrazione delle coppie infertili. Un atteggiamento positivo da parte delle chiese protestanti ha accompagnato i primi passi delle nuove tecnologie riproduttive che permettono la realizzazione del progetto procreativo di donne e uomini incapaci di generare spontaneamente. 2

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

19 febbraio 2004
assistita
fecondazione
legge 2004 n.40
legge 40
procreazione
procrezione assistita
referendum

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi