Analisi e sviluppo di modelli predittivi per fattori ematochimici in pazienti affetti da SARS-CoV-2

INTRODUZIONE 28 dovuti a trasmissione del virus e per evitare di sovraccaricare il sistema ospedaliero, soprattutto in terapia intensiva.[15]. 1.5 Biomarcatori clinici Per ottimizzare le diagnosi ed ottenere terapie appropriate ed efficaci, è indispensabile tenere conto dei livelli dei biomarcatori prognostici nei casi dei pazienti con infezione respiratoria acuta grave. Per definizione: “Un biomarcatore prognostico è una caratteristica clinica o biologica che fornisce informazioni sul probabile esito sulla salute del paziente (es. Recidiva della malattia) indipendentemente dal trattamento.” [14] I biomarcatori prognostici sono le misure di uno stato biologico per monitorare e predire lo sviluppo di malattie gravi, soprattutto nei pazienti che presentano già comorbidità cardiovascolari, l’obesità, il diabete tipo II, l’insufficienza renale cronica, comorbidità onco-ematologiche o anche immunodeficienza. I biomarcatori prognostici includono i biomarcatori ematologici, infiammatori, cardiaci, epatici e renali. In base al tipo di malattia da affrontare si considerano dei marcatori specifici, ad esempio per il Covid-19, i biomarcatori più rilevanti attualmente sono: 1) Biomarcatori infiammatori: - Linfociti: sono parte integrante della risposta immunitaria che producono immunoglobuline o tossine in grado di distruggere le cellule batteriche ed estranee. Inoltre, possono produrre citochine e interleuchine che stimolano la produzione di altri linfociti o richiamano macrofagi e neutrofili, anch’essi specializzati nella risposta immunitaria. Bassi livelli di linfociti determinano la linfopenia considerata come un indice prognostico in grado di predire eventuali decorsi clinici gravi;[15] - Proteina C-reattiva (PCR): è una proteina di fase acuta e può essere rilasciata in circolo entro poche ore da un danno tissutale, dall’inizio dell’infezione o dall’insorgere di altre cause di infiammazione; - Lattato deidrogenasi (LDH): è un enzima rilasciato dalle cellule nel siero quando sono danneggiate o distrutte. Identifica la presenza di danno tissutale