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Catalogna: indipendenza possibile o sogno irrealizzabile?

In questa trattazione, ho cercato di analizzare un problema che negli ultimi anni è riapparso in Europa, dopo alcuni decenni di apparente calma. Il problema in questione è quello delle comunità autonome che stanno lottando per affermare i loro diritti e la loro identità nazionale con il fine di ottenere l’indipendenza dallo Stato centrale.
All’origine della creazione dell’Europa unità, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, ci fu l’idea che una “Europa delle regioni” sostituisse una “Europa delle nazioni”, nazioni che nel ‘900 avevano combattuto due sanguinosissime guerre mondiali. Uno dei punti chiave del pensiero federalista dei padri fondatori dell’Europa era proprio quello di superare le sovranità nazionali con un regionalismo molto spinto.
L’integrazione tra i popoli avrebbe dovuto portare al superamento dei nazionalismi e all’affermarsi di una comunità di popoli e autonomie. Questo progetto, nel tempo, è fallito e la crisi globale sta fornendo le basi per lo sviluppo di nuovi nazionalismi, spesso con movimenti indipendentisti che ribadiscono una propria identità ricavata dal passato e fomentata da una condizione economica assai peggiorata con la crisi finanziaria del 2008 che ha colpito alcuni dei più importanti Paesi al mondo.
Alla base del pensiero secessionista comunque ci sono sempre le origini storiche di differenziazione dallo Stato centrale che sviluppa “il seme della pianta secessionista”.
Il caso da me scelto è quello della Catalogna, che negli ultimi anni sembra essere la regione con più possibilità di ottenere l’indipendenza.
All’inizio della trattazione, ho descritto i quadri ambientali, la popolazione che vive in Catalogna e ho fatto una analisi sulla storia del nazionalismo catalano, elencando tutti gli eventi più importanti che hanno influenzato il pensiero del popolo catalano.
Poi, ho dato una spiegazione sul funzionamento dello Statuto d’Autonomia catalano, sulla Generalidad della Catalogna e le sue relazioni con il Governo centrale.
Continuando, ho elencato tutte le tappe fondamentali di avvicinamento all’indipendenza, arrivando al 2015 quando il Parlamento catalano fece uno scatto decisivo, preparando il terreno per la secessione in un breve periodo tempo.
Dopodiché, ho fatto un lavoro che descrive gli aspetti economici, politici e sociali di una eventuale secessione catalana, iniziando da una domanda chiave: se la Catalogna diventa indipendente, rimarrebbe o no all’interno dell’Unione Europea?
Di fronte a questa domanda, ho cercato di rispondere dando uno sguardo ai Trattati dell’Unione Europea su casi di questo tipo a livello normativo.
Poi ho fatto un’analisi economica della Catalogna attuale, mettendo in risalto i punti di forza e di debolezza dell’economia catalana, e da questa base di partenza ho descritto quello che potrebbe succedere all’economia catalana sia nel caso in cui la Catalogna rimanga all’interno dell’UE sia nel caso in cui ne rimanga fuori.
Poi ho fatto un confronto tra le ipotesi divergenti sulla situazione attuale e sopra l’impatto economico dell’indipendenza della Catalogna sviluppate sia dal Governo centrale sia dal Parlamento catalano, mettendo in evidenza i principali punti di discordia tra le due parti in causa, arrivando al punto che ci sono dei punti dove è più facile trovare un accordo e invece punti dove le posizioni delle due parti sono molto lontane.
Infine ho fatto una parte conclusiva su quello che dovrebbe essere il comportamento dell’Unione Europea come arbitro in questione tra le due parti, cercando di spiegare come dovrebbe agire in modo da evitare le perdite derivanti da una situazione in cui ci sia una rottura totale tra le due parti.

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5 INT RODUZ IONE All’origine de lla c re a z ione de ll’E uropa unità , a pa rtire da gli a nni ’50 de l se c olo sc orso, c i fu l’ide a c he una “ E uropa de lle re gioni” sostituisse una “ E uropa de lle na z ioni” , na z ioni c he ne l ‘900 a ve va no c omba ttuto due sa nguinosissime gue rre mondia li. Uno de i punti c hia ve de l pe nsie ro fe de ra lista de i pa dri fonda tori de ll’E uropa e ra proprio que llo di supe ra re le sovra nità na z iona li c on un re giona lismo molto spinto. L ’inte gra z ione tra i popoli a vre bbe dovuto porta re a l supe ra me nto de i na z iona lismi e a ll’a ffe rma rsi di una c omunità di popoli e a utonomie . Que sto proge tto, ne l te mpo, è fa llito e la c risi globa le sta forne ndo le ba si pe r lo sviluppo di nuovi na z iona lismi, spe sso c on movime nti indipe nde ntisti c he riba disc ono una propria ide ntità ric a va ta da l pa ssa to e fome nta ta da una c ondiz ione e c onomic a a ssa i pe ggiora ta c on la c risi fina nz ia ria de l 2008 c he ha c olpito a lc uni de i più importa nti Pa e si ne l mondo. E d è c osì c he que sti Pa e si si ribe llino c ontro il loro Gove rno c e ntra le , c olpe vole di non e sse re in gra do di ge stire l’inte ro a ppa ra to pubblic o di c ui tutte le singole re gioni fa nno pa rte . Il proc e sso di globa liz z a z ione a vve nuto ne gli ultimi 30 a nni non ha fa tto a ltro c he a ume nta re la mina c c ia da pa rte di que ste re gioni di pre nde re in c onside ra z ione l’ipote si di se c e ssione . Sull’onda di que sti c a mbia me nti e sull’impote nz a de l Gove rno c e ntra le , a c c a de c he l’a utorità de llo Sta to na z iona le pe rda il pote re c he gli vie ne ric onosc iuto. E pe r re siste re a lla c ompe tiz ione inte rna z iona le e a l c orto c irc uito tra e c onomia e fina nz a , i gruppi indipe nde ntisti pe nsa no sia me glio a sse sta rsi su un te rritorio be n de finito e a utonomo. Alla ba se de l pe nsie ro se c e ssionista c omunque c i sono se mpre le origini storic he di diffe re nz ia z ione da llo Sta to C e ntra le c he sviluppa “ il se me de lla pia nta se c e ssionista ” . Il c a so sc e lto è que llo de lla C a ta logna , c he ne gli ultimi a nni se mbra e sse re la re gione c on più possibilità di otte ne re l’indipe nde nz a .

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