Federalismo fiscale: la via italiana
In Italia, si è ragionato sull’opportunità di decentrare le attività di governo,
principalmente quelle di spesa e bilancio, alla luce della grave situazione in cui versano le casse dello Stato e degli enti locali. In verità, il dibattito si è originato a partire dalle pressioni che il partito della Lega Nord ha da sempre esercitato in questo senso, in quanto portatore delle istanze separatiste, più che federaliste, del Centro-Nord, l’area più ricca del Paese. Tali pressioni politiche, esercitate all’interno della maggioranza di governo, si sono concretizzate prima nella riforma costituzionale del 2001, che è intervenuta sull’autonomia legislativa regionale e che ha sancito l’autonomia tributaria di Regioni ed enti locali, poi con la legge n.42/2009 che pone le basi per una finanza pubblica decentrata. Le istanze della Lega sono quindi risultate mitigate dalla previsione di meccanismi perequativi e di sussidiarietà che tutelano le aree più in difficoltà del Paese.
Nel primo capitolo, verranno analizzati i principali modelli teorici elaborati in materia di federalismo fiscale, dagli anni ’50 ad oggi: a partire dalla teoria della decentralizzazione di Oates, si illustreranno i principali contributi alla First Generation Theory e, successivamente, alla Second Generation Theory che presenta ancora oggi un campo di ricerca molto attivo.
Il secondo capitolo tratterà del finanziamento di Regioni ed enti locali in Italia, negli ultimi due decenni, un arco di tempo in cui si è abbandonato il sistema di finanziamento centralizzato, con la prevalenza di trasferimenti diretti dalle casse statali a quelle locali, per imboccare la strada del decentramento amministrativo e fiscale. Si passeranno in rassegna le varie tipologie di entrate fiscali (tributi, entrate e tariffe da controprestazione, trasferimenti) e le concrete modalità di finanziamento di Comuni, Province e Regioni. Poi verrà affrontata la modifica della Costituzione al Titolo V ed, in maniera più specifica, la nuova riformulazione dell’articolo 117 sulle competenze legislative regionali e statali e dell’articolo 119 sull’autonomia tributaria degli enti locali. A quest’ultimo dà attuazione la legge delega del maggio 2009, di cui sarà data ampia trattazione nel paragrafo conclusivo del capitolo.
Infine, il terzo capitolo è dedicato alle considerazioni formulate in merito al nuovo assetto stabilito dalla legge delega, così come sono emerse dal dibattito tra economisti ed esperti, e si analizzano le prospettive future, alla luce del maggior problema presente in Italia, vale a dire l’ampio divario regionale, tra il Centro Nord, ricco e sviluppato, ed il Mezzogiorno che, nonostante le manovre d’aiuto e i finanziamenti governativi, registra da sempre un fallimento delle politiche pubbliche.
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Informazioni tesi
Autore: | Federica Lai |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Fabio Cerina |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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