Il Fantasma dell’Opera: dalla stesura dello spartito alla versione cinematografica. Il problema del doppiaggio musicale nella versione italiana
In questo lavoro verrà analizzato uno tra i più bei musical del grandissimo compositore, Andrew Lloyd Webber, Il Fantasma dell’Opera.
L’attenzione verrà focalizzata sull’evoluzione dell’opera, dal libro di Gaston Leroux, al musical teatrale, per poi approdare alla versione cinematografica del 2004, diretta magistralmente da Joel Schumacher e anche sull’analisi del doppiaggio della versione italiana dal punto di vista della traduzione, che impone al traduttore vincoli particolari non riscontrabili altrove, e i cui risultati, in termini di efficacia, potrebbero essere migliorati se si modificasse leggermente l'approccio traduttivo al testo.
Come caso particolare di traduzione, il doppiaggio può essere incluso nel vasto campo di Translation Studies, o traduttologia, ed essere analizzato con gli strumenti che questa disciplina mette a disposizione. Questo studio è stato circoscritto agli aspetti traduttologici insiti nel processo produttivo del doppiaggio, con particolare riferimento alla trasposizione di un’area particolare della cinematografia, il musical.
Il traduttore non si è sofffermato, se non per brevi cenni, alla diatriba su doppiaggio/sottotitolaggio, sugli aspetti glottodidattici del doppiaggio e del sottotitolaggio, ma su un’analisi di alcuni brani che hanno reso molto particolare la versione italiana di questo famosissimo musical.
Come è noto, a parte rarissime eccezioni, tutti i film stranieri, che giungono in Italia vengono doppiati, mentre per ciò che riguarda i musical si tende a mantenere le parti cantate in lingua originale, o addirittura, come avvenne per un altro famosissimo musical di Webber, Evita, a lasciare l’intera opera in versione originale con i sottotitoli in italiano.
Il problema che gli addetti ai lavori hanno dovuto affrontare con questo film è stato che non solo si dovevano doppiare i testi recitati, ma anche le canzoni.
Questo basta a far capire quale sia stato l’impegno richiesto ai dialoghisti, che non solo dovevano affrontare i problemi connessi al doppiaggio, ma dovevano anche ricoprire il ruolo di parolieri, riscrivendo completamente le canzoni.
Seguirà, ora, in dettaglio il piano di lavoro che è stato seguito.
Nel primo capitolo sono state analizzate le motivazioni, le impressioni e i vari passaggi che hanno portato all’opera teatrale, utilizzando brochure ed interviste fatte, nel corso degli anni, al team creativo.
Nel secondo capitolo, invece, è stata affrontata l’analisi della trasposizione musical-film, ricostruendo, grazie alle interviste fatte al regista, al compositore e agli addetti ai lavori, i vari passaggi intercorsi nella creazione del film: dalla scelta del cast alla modernizzazione e modifica delle orchestrazioni, fino ad arrivare alla creazione delle ambientazioni.
Nel terzo capitolo è stata esposta la questione da un punto di vista prettamente linguistico, analizzando la storia del doppiaggio e dando un inquadramento della traduzione cinematografica come caso specifico di traduzione: è stato preso in esame il processo traduttivo che dà origine al copione su cui è basata la recitazione degli attori/doppiatori.
L'analisi dei due momenti fondamentali del processo traduttivo, rappresentati dalla traduzione letterale e dall'adattamento dei dialoghi, costituisce la premessa per esaminare nel dettaglio le condizioni di equivalenza a cui deve sottostare il testo filmico doppiato. I tre livelli di equivalenza (sincronia, senso del testo e funzione testuale) sono stati infatti l'oggetto dell'ultima parte dell'analisi, da cui è emersa con chiarezza la necessità di un approccio traduttivo sostanzialmente pragmatico.
A completamento del precedente, il quarto capitolo contiene un confronto esemplificativo fra la versione originale e la versione doppiata del film Il Fantasma dell’Opera di Joel Schumacher (2004).
Dopo una breve analisi della tipologia di linguaggio usato nella traduzione cinematografica, è stata data un’esemplificazione delle riflessioni teoriche del terzo capitolo, analizzando alcuni brani tratti dal testo dei dialoghi della versione doppiata, confrontati con quelli originali e giungendo a conclusioni sostanzialmente in accordo con quelle dell'analisi teorica e presentate in chiusura di lavoro.
Per quanto riguarda, invece, la bibliografia finale, essa raccoglie gli estremi di testi sull'argomento 'doppiaggio', le fonti linguistiche e di critica cinematografica, materiale specifico sul The Phantom of the Opera e le fonti internet da cui è stato reperito materiale inerente l’argomento trattato.
C’è, inoltre da sottolineare, che a differenza del successo ottenuto in ambito anglosassone, che ha portato anche alla pubblicazione di una guida ufficiale distribuita dalla Pavilion Books completa di screenplay integrale, in Italia, purtroppo, non è stato pubblicato nessun testo su questo film .
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Informazioni tesi
Autore: | Pier Nicola Costa |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Pisa |
Facoltà: | Scienze della Mediazione Linguistica |
Corso: | Scienze della mediazione linguistica |
Relatore: | Giovanni Petitti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 196 |
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