Il diritto alla privacy nella Costituzione italiana

4 INTRODUZIONE Nell’enucleare la nozione di privacy, occorre precisare da subito che si tratta di un portato dei tempi moderni, essendosi, la stessa, evoluta in considera- zione delle esigenze di tutela della persona collegate alle nuove modalità di lesione della sfera individuale da parte, sia dei singoli, sia dei pubblici poteri. A tal proposito si è affermato che “il diritto alla privacy” assume metaforicamente il ruolo di un prisma attraverso cui è possibile ricavare l’immagine stessa della società, che avendone avvertito il bisogno, ne ha quindi reclamato la tutela e successivamente forgiato le forme 1 . La nozione di privacy e l’insieme dei diritti che si sono storicamente venuti ad individuare con riguardo ad essa appaiono, quindi, come il risultato di un complesso percorso di maturazione giuridica che non poteva che aver inizio in un contesto culturale e giuridico di ispirazione liberale, come quello rappresenta- to dagli ordinamenti di Common Law 2 . Infatti, l’atto di nascita di questa posizio- ne giuridica è convenzionalmente identificato in un articolo di due studiosi statunitensi S.D. Warren e L.D. Brandeis, pubblicato nella rivista “Harvard Law 1 G. BUSIA, voce Riservatezza (diritto alla), in Digesto Disc. Pubbl., app. Aggiornamento, IV edizione, Utet, Torino, 2000, pag. 477. Cfr. anche G. MARTINOTTI, La difesa della <<privacy>>, in <<Politica del diritto>>, 1971, pag. 752. L’Autore osserva che <<privacy rimane un concetto prevalentemente non giuridico. La privacy è un concetto legato allo sviluppo di un certo tipo di società, quella americana dal XIX secolo in poi>>. 2 C. DE GIACOMO, Diritto, libertà e privacy nel mondo della comunicazione globale - Il contributo della teoria generale del diritto allo studio della normativa sulla tutela dei dati personali, Giuffrè, Milano, 1999, p. 18.