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La distribuzione dei prodotti finanziari e assicurativi. Profili di disciplina

TITOLO: La distribuzione dei prodotti finanziari e assicurativi. Profili di disciplina

Negli ultimi anni il processo di globalizzazione del mercato mondiale ha influito in modo determinante sul settore finanziario. Il concetto classico di tripartizione del settore (bancario, assicurativo e finanziario) risulta oggi meno nitido di un tempo, e cede il passo ad un mercato in cui gli operatori si despecializzano al fine di acquisire ulteriori vantaggi svolgendo attività precluse in precedenza. È un processo lungo, ma da questa integrazione, soprattutto nel mercato assicurativo, nascono nuove opportunità. Le compagnie assicurative adottano nuove strategie per aumentare la loro capacità di attrarre risparmio, valorizzando, grazie alla collaborazione degli intermediari finanziari, la componente di investimenti finanziari insita nei prodotti di assicurazione sulla vita, determinando la nascita dei c.d. prodotti finanziari assicurativi. Inoltre sempre più spesso tali prodotti vengono distribuiti attraverso nuove reti. Ed è proprio qui, nell’ambito dell’intermediazione assicurativa, che cresce il ruolo della distribuzione c.d. “Alternativa”, ed emerge come principale protagonista la banca.
Questo scenario è stato contraddistinto in gran parte dall’assenza di una normativa specifica, sia con riferimento agli intermediari sia soprattutto ai prodotti. La normativa più stringente, prevista per il settore finanziario, escludeva qualsiasi possibilità di essere estesa al settore assicurativo e più specificatamente ai prodotti assicurativi (art. 100, comma 1, lett. f, del T.U.F. prima delle modifiche). Il mercato di questi prodotti si è dunque evoluto nelle linee dettate dall’I.S.V.A.P. che ha contribuito in parte ad uniformare le regole previste per l’intermediazione assicurativa a quelle sull’intermediazione finanziaria. Successivamente, grazie agli interventi normativi iniziati con le modifiche al T.U.F. introdotte dalla Legge sul Risparmio e dalle successive (ed ancora in corso) integrazioni sia del legislatore nazionale che secondario, la materia è stata profondamente rivisitata.
Recentemente, in seguito alla crisi internazionale che ha colpito il mercato mondiale, alcuni di questi prodotti, specialmente le polizze c.d. Index linked, sono diventati famosi per le ingenti perdite economiche arrecate ai loro sottoscrittori.
In questo studio abbiamo analizzato l’evoluzione di tali prodotti fino all’attuale contesto economico, con riferimento alla disciplina normativa, alle scelte degli organi di vigilanza, al canale bancario e ad alcuni casi giurisprudenziali e di attualità.

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7 Introduzione Negli ultimi anni il processo di globalizzazione del mercato mondiale ha influito in modo determinante sul settore finanziario. Il concetto classico di tripartizione del settore (bancario, assicurativo e finanziario) risulta oggi meno nitido di un tempo, e cede il passo ad un mercato in cui gli operatori si despecializzano al fine di acquisire ulteriori vantaggi svolgendo attività precluse in precedenza. È un processo lungo, ma da questa integrazione, soprattutto nel mercato assicurativo, nascono nuove opportunità. Le compagnie assicurative adottano nuove strategie per aumentare la loro capacità di attrarre risparmio, valorizzando, grazie alla collaborazione degli intermediari finanziari, la componente di investimenti finanziari insita nei prodotti di assicurazione sulla vita. Inoltre sempre più spesso tali prodotti vengono distribuiti attraverso nuove reti. Ed è proprio qui, nell’ambito dell’intermediazione assicurativa, che cresce il ruolo della distribuzione c.d. “Alternativa”, che ha raggiunto eccellenti quote di mercato ed ha fatto emergere come principale protagonista la banca. Grazie ad accordi di c.d. Bancassicurazione (le cui caratteristiche sono per molto tempo regolate solo dall’Isvap) con le compagnie di assicurazione, le banche possono distribuire direttamente prodotti assicurativi allo sportello, diventando i principali intermediari assicurativi per quantità di raccolta premi nel settore vita. Sullo sfondo (almeno inizialmente) un legislatore “passivo” che vede con favore lo sviluppo di questi legami e di questi prodotti in ragione di una loro presunta natura previdenziale. Tali considerazioni rappresentano però solo la punta dell’iceberg, infatti il processo di integrazione influisce anche sulla attività regolamentare, prima ad opera delle Autorità amministrative indipendenti, tra le quali in particolare l’Isvap, e poi attraverso un rinnovato impulso del Legislatore. Fra gli obiettivi quello di ridurre la distanza che separa la disciplina sull’intermediazione finanziaria da quella prevista per i prodotti assicurativi, in particolare per quelli ad elevata componente finanziaria: i c.d. prodotti finanziari assicurativi.

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