Il conto satellite del turismo italiano: analisi delle criticità del sistema statistico nazionale e proposte migliorative
La mia tesi parla di statistica del turismo e in particolare delle difficoltà che l’Italia ha incontrato nell’applicare uno strumento statistico europeo.
Il mio lavoro si divide in due ambiti: l’analisi delle criticità del sistema statistico italiano e la proposta di tecniche migliorative. /----/
Lo strumento statistico in questione è il Conto Satellite del Turismo, un elaborato che consente di calcolare il valore aggiunto dell’industria turistica e permette il confronto dei risultati a livello internazionale.
Il CST è formato da una struttura tabellare che permette di stimare i consumi e la produzione turistica interna ed avere, cosi, una esatta quantificazione del fenomeno, in modo da permetterne la gestione.
Il principale utilizzatore è il policy maker che, attraverso le info del CST, mette in atto le politiche pubbliche di gestione sia di livello nazionale che locale (es. gestione dei flussi, gestione del patrimonio artistico e culturale, del trasporto pubblico, etc.). /----/
Tuttavia, a causa delle lacune dei dati di cui soffre il sistema statistico italiano (come afferma l’OECD) l’Italia ad oggi non ha ancora un conto satellite valido. /----/
Le principali lacune sono relative alle variabili degli escursionisti e delle seconde case.
L’escursionista è il turista che non usufruisce delle strutture ricettive e, anche se l’impatto economico dell’escursionismo è meno importante di quello turistico puro, l’impatto ambientale è identico.
In Italia disponiamo di poche informazioni, solo dei dati dell’escursionismo internazionale che si ottengono attraverso indagini campionarie alle frontiere, ma non abbiamo info sui viaggi interni. /----/
Il fenomeno delle seconde case, invece, è stato gradualmente escluso dalle statistiche nazionali a causa di interventi politici che ne hanno ridotto le fonti (es. abolizione della tassa di soggiorno nel 1989). /----/
L’ombra del fenomeno delle seconde case, poi, è aumentata sensibilmente con la sharing economy e il boom di Airbnb: come possiamo vedere dallo studio di Federalberghi, solo a Roma, a fronte di un’offerta ricettiva ufficiale di seimila strutture, ce ne sono 24 mila non ufficiali.
In termini di arrivi, poi, secondo lo studio Mercury le rilevazioni ufficiali indicano 356 milioni, ma includendo gli arrivi non ufficiali si toccano i 770 milioni. /----/
Le proposte che ho studiato per affrontare queste lacune si basano sull’utilizzo dei Big Data come nuova fonte dei dati.
I Big Data sono grandi raccolte di dati che si ricavano principalmente dal traffico Internet: il turista fa grande uso del web in tutte le fasi del suo viaggio, soprattutto attraverso gli smartphone, e queste attività si traducono in dati che possono essere utilizzati per la statistica del turismo.
Un primo esempio del suo utilizzo è relativo all’Australia, che ha cambiato la strategia di promozione estera a seguito delle informazioni ottenute dalla Big Data Analysis. /----/
Anche in Italia c’è stato un approccio ai Big Data per il Turismo: il progetto Smart Tourism della Regione Piemonte, in collaborazione con Vodafone Italia, è stato sviluppato per quantificare i flussi turistici generati dall’evento Expo attraverso l’utilizzo dei dati telefonici.
Come possiamo vedere questi sono i flussi dei turisti che si sono formati tra le principali città piemontesi, dai quali possiamo capire l’entità, il trend, le zone di maggior frequenza. /----/
Per quanto riguarda, invece, il fenomeno delle seconde case, vengono utilizzati i dati di geolocalizzazione, legati cioè a delle coordinate geografiche, per individuare e quantificare le seconde case sul territorio.
Il comune di Venezia ha applicato questi dati per creare Geo.IDS, una piattaforma online che geolocalizza le strutture ricettive sul territorio e permette al cittadino di denunciare le strutture abusive. /----/
In conclusione, dopo quanto esposto, le mie proposte sono le seguenti:
1) prima di tutto utilizzare i Big Data come fonte dei dati per le statistiche del turismo, soprattutto per intercettare la variabile degli escursionisti;
2) per quanto riguarda le seconde case, il fenomeno dovrebbe essere gestito a livello legislativo e la mia proposta di lungo periodo è di sviluppare un sistema di concessione di licenze che permetterebbe la regolamentazione e la gestione del fenomeno;
3) per il breve periodo, invece, propongo di applicare il progetto veneziano GeoIDS almeno alle principali città turistiche italiane.
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Informazioni tesi
Autore: | Michela Ciccarelli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Turismo e gestione delle risorse ambientali |
Relatore: | Adriana Conti Puorger |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 126 |
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