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Analisi concettuale sul tema del capitale sociale tra studi economici e aziendali

La disciplina delle scienze economiche risulta vasta e le sue analisi appaiono in continuo progresso, uniformemente con l’evoluzione del mondo reale. Ciò nonostante, nell’affrontare tematiche attinenti, appare visibile un discostamento dalla realtà. Gli studi empirici, infatti, sono accomunati dal tentativo di base di semplificare le situazioni concrete al fine di fornire modelli di partenza per stilare percorsi di sviluppo il più possibile validi.
Se questo sembra essere una necessità alla domanda costante di certezze fra gli operatori, diventa però incoerente soprattutto di fronte alla presenza di fallimenti di mercato quali le crisi che quotidianamente affliggono le moderne economie mondiali.
Per fornire valutazioni più aderenti alla complessità dei fenomeni attuali, resa ancor più pressante dall’aumento di velocità delle dinamiche dei tempi correnti, anche per effetto della globalizzazione, una possibile strada percorribile è rappresentata da un’interpretazione dei fatti più qualitativa che quantitativa.
In altre parole sembra migliore condurre le ricerche con un maggior senso di globalizzazione, abbracciando le sfere della società e della comunità quali inscindibili componenti dell’interezza umana, rispetto a relegare le indagini unicamente all’economia in senso stretto.
Per non fuorviare il ricercatore dagli intenti originari, però, è necessario interpretare questo tipo di approccio come intersezione fra le ricerche economiche e quelle socio-culturali, contestualizzandolo rispetto agli studi tradizionali.

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Introduzione “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani” 1 . È il discorso di Robert Kennedy all’Università del Kansas del 18 marzo 1968. Viene ucciso tre mesi dopo, durante la sua campagna per le elezioni presidenziali. Lascia ai posteri la possibilità di tessere le trame per modelli di sviluppo basati su utilità e benessere di tipo sociale, e non economico. Così come queste illuminanti parole sono molte altre quelle spese successivamente per affrontare i dilemmi sulla coerenza delle analisi economiche e d’impresa rispetto alla realtà concreta. In un pianeta che dimostra sempre di più di essere governato da un’entropia crescente, i comuni assunti economici non sembrano adatti a comprendere le vere implicazioni presenti e 1 Cfr. KENNEDY R., “Discorso all’Università del Kansas”, Il sole 24 ore, 10 gennaio 2008, http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/01/pil-qualita-vita-parametri.shtml?uuid =7a26413e-bf79-11dc-92dc-00000e25108c. VII

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